Sono oltre 18 mila le famiglie in Lombardia, pari a più di 55 mila persone, che nei primi sei mesi del 2018 hanno iniziato a beneficiare del reddito di inclusione Rei, con un importo medio dell'assegno di 269,29 euro mensili. Il numero è destinato ad aumentare, dal momento che dal 1° luglio scorso il ReI è misura universale, per cui, per accedervi, sono valutate le sole condizioni economiche e non più il requisito familiare (presenza di minori, di una persona con disabilità, di una donna in gravidanza, un disoccupato ultra 55enne).
“Siamo in attesa che la Regione completi al più presto la stesura del Piano regionale contro la povertà, come da impegni previsti dal Programma regionale di sviluppo della XI legislatura, che ha recepito le indicazioni del dlgs 147/2017. Piano che dovrà prevedere un finanziamento adeguato per rafforzare i servizi sociali e le reti di protezione e di riattivazione anche lavorativa sul territorio, con lo scopo di dare concrete risposte alle persone che vivono in condizioni di estrema povertà nella nostra regione, con particolare attenzione alle famiglie con minori”, si legge in una nota dell'Alleanza contro la povertà della Lombardia.
I 96 ambiti territoriali, in cui sono articolati i 1.523 Comuni in Lombardia, potranno ricevere circa 32 milioni di euro già stanziati dal piano nazionale per l’implementazione delle reti sul territorio, solo dopo che il Piano regionale sarà presentato e approvato dal ministero. “Il finanziamento e il rafforzamento dell’infrastruttura sociale sul territorio sono fondamentali per la predisposizione dei progetti personalizzati di inserimento. Nel mese di ottobre, in base alla norma di legge, le persone beneficiarie del Reddito di inclusione rischiano di vedersi sospeso l’assegno mensile erogato dall’Inps qualora non abbiano potuto ancora sottoscrivere il progetto personalizzato per avviare il percorso di uscita dalla povertà”, continua la nota.
Il piano regionale dovrebbe tra l’altro prevedere indirizzi per favorire una maggior relazione tra politiche sociali, sanitarie, del lavoro, della formazione, della casa, della famiglia, per assicurare interventi adatti a sostenere l’inclusione delle persone che hanno bisogni complessi. “Tenuto conto che le dimensioni territoriali degli ambiti sociali e del lavoro non coincidono, attendiamo che il piano individui anche le modalità per favorire interventi che rendano più agevole l’accesso ai servizi alle famiglie residenti in comuni appartenenti ad ambiti territoriali non coincidenti. L’Alleanza contro la povertà della Lombardia conferma l’impegno a volersi confrontare con la Regione per la definizione del piano, e per l’attuazione del Rei sui territori, a sostegno delle famiglie e persone in condizioni di povertà”, termina il comunicato.