“Altro che mantenimento dei livelli occupazionali, come garantito dal governatore Formigoni a fine luglio. Purtroppo i nostri timori sono confermati: nella sanità privata lombarda si prevedono esuberi e licenziamenti”. L’allarme proviene da Alberto Villa, segretario della Fp Lombardia: a rischio, secondo i dati resi noti dalla categoria dei “pubblici” Cgil, sarebbero 1.500 posti nel settore privato accreditato.
“La realtà è drammatica – prosegue Villa –: gli effetti della spending review e le scelte di Regione Lombardia, che usa la crisi per mettere rattoppi a un sistema sanitario regionale in implosione, soprattutto nel privato, rischiano di abbattersi pesantemente sui soliti noti. I lavoratori, con il rischio di perdere il lavoro. I cittadini, con il rischio di minori prestazioni di cura offerte dalla Regione. Senza contare che i contratti del comparto sono scaduti da ben 58 mesi: tutto ciò mentre i datori di lavoro privati che non rinnovavano quei contratti accumulavano profitti”.
I sindacati di categoria lombardi hanno sempre sostenuto la necessità di un confronto vero sul sistema sanitario regionale, a partire dalle regole che disciplinano l’offerta dei privati accreditati e dal ruolo che il pubblico deve esercitare nel governo dei bisogni di cura e salute dei cittadini. “Tra scandali e indagini della magistratura – ultima, proprio oggi, la decisione di far verificare migliaia di cartelle cliniche del gruppo ospedaliero San Donato – il servizio sanitario regionale, il modello lombardo, mostra tutti i suoi limiti – conclude Villa –. Lo denunciamo da decenni e continueremo a contrastarlo, a partire dallo sciopero generale nazionale di venerdì 28 settembre. Una protesta in nome dei diritti di tutela: dei lavoratori e dei cittadini”.
Lombardia, 1.500 posti a rischio nella sanità privata
26 settembre 2012 • 00:00