"È singolare apprendere da una nota emessa dal ministero dello Sviluppo economico – e non direttamente – che il ministro Calenda riconvocherà il tavolo di confronto sulla vertenza Ilva in tempi brevi". È quanto afferma il segretario nazionale Fiom, Rosario Rappa, a proposito della vicenda Ilva.
"Come sempre in questa vertenza, anche stavolta si fa riferimento a impegni presi tra il ministro, i commissari e Am InvestCo, a noi totalmente ignoti, poiché non c'è stato consegnato né il piano industriale, con relativo piano di ambientalizzazione, né il contratto stipulato tra i commissari, a nome e per conto del governo, e Am InvestCo sull'affitto del ramo d'azienda, né il programma che i commissari dovranno svolgere, utilizzando un miliardo e 200 milioni per il processo di ambientalizzazione previsto. In questo momento, l'unica certezza è la procedura ex articolo 47, inviata il 6 ottobre scorso alle organizzazioni sindacali, e che ad oggi non è né ritirata né modificata", prosegue il dirigente sindacale.
"Come sempre, siamo di fronte a un negoziato opaco, in cui al sindacato non vengono dati gli elementi per affrontare la trattativa. Elementi, senza i quali non è pensabile che si possa aprire un confronto di merito con la cordata aggiudicataria. Dev'essere chiaro che per la Fiom, anche tenendo conto delle slide che ci hanno presentato al ministero, va salvaguardata tutta la forza lavoro attualmente occupata in Ilva, sia direttamente che nell'indotto, garantendo salari e diritti attuali e realizzando un piano di ambientalizzazione compatibile per Taranto, che tenga conto anche del rischio sanitario legato al processo produttivo. Sappiano il ministro e Mittal che, senza il raggiungimento di questi obiettivi, per la Fiom non ci saranno le condizioni per giungere a un accordo", conclude il sindacalista.