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Nessun accordo durante la prima giornata della trattativa che deciderà il futuro di 50, tra lavoratrici e lavoratori diretti e dell' indotto di Trinseo (ex Dow Chemical), che proclamano nuovamente lo stato di agitazione in risposta all'atteggiamento poco disponibile della multinazionale. Si è concluso con una fumata nera nella tarda serata di ieri (6 settembre) il primo approccio di trattativa che si è tenuto in Confindustria a Livorno tra i rappresentanti sindacali della Cgil e quelli aziendali. Per la Cgil confederale erano presenti Strazzullo e Zannotti, per la categoria, la Filctem, Musto, Persico, Santini e la Rsu. Per la Trinseo, i vertici di Confindustria Livorno, la dirigenza dello stabilimento labronico e il board con il responsabile delle risorse umane, Kuhn.
“Le reciproche posizioni sono ancora distanti – spiega la delegazione – ma da parte dell'azienda è stata manifestata volontà di trattare, ci hanno chiesto una settimana di tempo”. Le richieste del sindacato a stabilimento chiuso sono chiare e fondamentalmente riassumibili in due punti: sostegno al reddito che accompagni i lavoratori fino al reimpiego e che qualsiasi attività produttiva si insedi nell'area impieghi i lavoratori ex Trinseo. “Per quanto concerne bonifiche e gestione dell'area – prosegue il sindacato – la discussione si terrà in Regione, tavolo dal quale ci auguriamo di ottenere elementi di maggiore chiarezza”.
I lavoratori e le lavoratrici, dopo un serrato confronto in assemblea, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione. “I dipendenti dopo il licenziamento hanno paura – sottolinea il rappresentante aziendale Paolo Dani – il futuro è diventato improvvisamente buio e, soltanto per il momento, hanno scelto di mettere da parte la rabbia, che però c'è ed è pronta a esplodere qualora l'azienda, dopo aver reso instabili le nostre esistenze, decidesse di intraprendere la strada del muro contro muro. Per il momento è stato proclamato lo stato di agitazione in risposta all'azienda, troppo tiepida rispetto alle nostre richieste”.