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Sono 51 i posti di lavoro in bilico alla Natuna, azienda che si occupa di depurazione acque, antincendio, condizionamento e gestione delle cabine elettriche per Alitalia. Per i dipendenti è infatti partita la procedura di licenziamento collettivo dovuta all'assenza della clausola di salvaguardia nel bando di gara che ha portato la società Eletecno ad aggiudicarsi la gestione a decorrere dal 15 luglio prossimo. Per questo ieri (10 luglio) c'è stato uno sciopero con presidio di fronte alla sede della compagnia aerea.
“La società uscente – riferiscono Filcams e Fiom di Roma – si è dichiarata disponibile a ricollocare undici persone su altre commesse, ma il nostro obiettivo è salvaguardare tutti i posti, la professionalità specifica e la continuità del servizio garantito fino a oggi. Riteniamo che il committente Alitalia debba avere il nostro stesso interesse”. Durante il presidio, i sindacati sono stati stati ricevuti dal commissario Luigi Gubitosi, al quale hanno evidenziato, ad appena cinque giorni dal passaggio di appalto, “l’urgenza di trovare soluzioni che tutelino l’occupazione, perché il contenimento dei costi per la ristrutturazione della società non deve ricadere sui lavoratori”.
Alcuni di questi lavoratori sono ex dipendenti Alitalia ceduti con un ramo d’azienda durante la crisi del 2009, e ai quali era stata garantita la certezza e la continuità occupazionale anche in caso di passaggio di gestione dell’attività. “Il commissario – concludono i sindacati – si è mostrato sensibile al problema occupazionale e si è impegnato a facilitare il confronto con la società subentrante già a partire da oggi. Per quanto ci riguarda continueremo a sostenere i lavoratori e percorreremo tutte le strade possibili per salvaguardare i loro posti di lavoro”.