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Il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha depositato stamani (18 settembre) alla Procura della Repubblica di Taranto un piano di interventi immediati di risanamento degli impianti dell'area a caldo sotto sequestro. A quanto si apprende saranno stanziati 400 milioni con l'intervento di super tecnici: è il cronoprogramma lo stesso Ferrante aveva parlato la settimana scorsa. Gli interventi diventano sempre più urgenti: ieri sera, infatti, è giunta la notizia che i custodi giudiziari Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento hanno notificato all'azienda l'ordine di rifare completamente 6 batterie delle cokerie degli altiforni, spegnere 6 torri e 2 altiforni.
Il cronoprogramma, secondo la Gazzetta del Mezzogiorno, prevede 400 milioni di euro in investimenti subito e altre risorse il prossimo anno. A questi vanno aggiunti i 90 milioni messi a disposizione dal governo per la bonifica dell'area circostante e ulteriori fondi regionali. I primi lavori potrebbero riguardare l'Altoforno 1. La settimana scorsa, Ferrante aveva detto che "l'Ilva ha la precisa volontà di continuare a investire a Taranto nell'ambito di un programma che definisca una prospettiva sostenibile per il futuro".
L'altra notizia è che i nuovi dati sulla mortalità saranno resi noti il 12 ottobre. Lo ha affermato il ministro della Salute, Renato Balduzzi. "Stiamo attendendo conferme relative a tre profili - ha affermato Balduzzi - . La prima è che su un arco di 12 anni c'è una variazione dell'esposizione per alcune patologie. Inoltre stiamo elaborando i risultati di un monitoraggio biologico per valutare una criticità relativa ai prodotti caseari. Infine, saranno presentati i risultati di uno studio nazionale sull'inquinamento dei mitili. Tutti questi dati - ha concluso il ministro - dovrebbero essere presentati il 12 ottobre".