“Come al solito il ministro Gelmini cerca di far passare come rivoluzionario qualcosa che rivoluzionario non lo è per niente.” È questo il commento della Rete degli studenti medi alla “riforma” dei licei di Maria Stella Gelmini, approvata il 12 giugno in prima lettura dal Consiglio dei ministri.
Le misure approvate
Un provvedimento, secondo gli studenti, che unito “alla riforma dell’istruzione tecnica e professionale presentata lo scorso 28 maggio, ci restituisce una scuola secondaria che puzza di vecchio e invece di superare la riforma Gentile del 23, sembra ricalcarne buona parte dell’impostazione”. Secondo gli studenti l’introduzione del canale duale, “che separa i saperi sulla base di una obsoleta impostazione tra sapere e saper fare”, penalizza entrambi i percorsi.
“La Gelmini – si legge nella nota della Rete - afferma che ci sarà più apertura al mondo del lavoro, c’è da chiedersi come visto che i tagli al personale e alle risorse vanno a intaccare tutto quel patrimonio di sperimentazioni didattiche proprio su questo aspetto. La riduzione delle sperimentazioni e degli indirizzi è sicuramente un obiettivo da perseguire, ma la proposta della Gelmini non sembra orientata a raccogliere quanto c’è di buono nelle sperimentazioni di questi anni, ma piuttosto a semplificare adeguandosi soprattutto a logiche di cassa.”
Secondo gli studenti la vera ispirazione del provvedimento “è ancora quindi quella dei tagli e del risparmio massimo, lo dimostrano la riduzione generalizzata dell’orario in tutti gli indirizzi e la fretta di applicare la riforma, che andrebbe a sconvolgere anche i percorsi già avviati. È questo l’aspetto più preoccupante della proposta – spiegano gli studenti - , che secondo la Gelmini dovrebbe riguardare le prime due classi dei licei, costringendo chi ha già fatto una scelta rispetto al proprio percorso formativo a dover cambiare in corso d’opera. Il rischio è che di epocale ci sia il caos al momento delle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, con il disorientamento che causerà un rimestamento di carte di questo tipo. Chiederemo al ministro – conclude la nota -, nell’incontro con le associazioni che riteniamo ormai improrogabile, di tenere conto innanzitutto di questo aspetto legato alla tempistica".
Licei: Rete studenti, non riforma ma pasticcio epocale
12 giugno 2009 • 00:00