La Fp Cgil interviene sul decreto sulle liberalizzazioni predisposto dal governo. "Il decreto conterrebbe norme che contraddicono l'esito del referendum di giugno 2011 sui servizi pubblici locali. In particolare, ad essere messa a rischio sarebbe la gestione pubblica del servizio idrico, dopo che con la manovra estiva sono stati rafforzati gli interventi di privatizzazione obbligatoria dei servizi di igiene ambientale e di trasporto pubblico locale. Un fatto che, se confermato, sarebbe estremamente grave per la nostra vita democratica, perché contraddirebbe palesemente il pronunciamento dei cittadini e manterrebbe in piedi quanto fatto in questa direzione dal governo Berlusconi”. Queste le parole di Rossana Dettori, segretaria generale Fp, in merito alle indiscrezioni giornalistiche e alle bozze non ufficiali che circolano in queste ore.

La privatizzazione forzata dei servizi pubblici locali – prosegue Dettori – è stata bocciata da una grande maggioranza di italiani e su questo fronte non sono possibili arretramenti. Il governo Monti, invece di porre ostacoli alla gestione pubblica del sistema idrico, dovrebbe mettere in pratica l'esito del referendum, modificare la manovra estiva per quel che concerne il settore dei trasporti e dei rifiuti, procedere all'eliminazione della remunerazione del capitale investito, che la Corte Costituzionale ritiene immediatamente applicabile”.

Continueremo a sostenere e animare, come già fatto in questi anni, la mobilitazione del 'Forum per l'acqua pubblica – conclude la responsabile Fp – e chiediamo che il governo torni sui suoi passi, ascoltando le nostre istanze e quelle di un movimento che sul tema dei beni comuni ha avuto un enorme consenso sociale. In caso contrario, il messaggio inviato ai cittadini sarebbe dirompente sotto il profilo democratico: la sovranità appartiene al popolo solo a fasi alterne e quando la sua volontà non si scontra con forti poteri economici. Un messaggio sbagliato dal punto di vista del rispetto della nostra Costituzione, che incrinerebbe ulteriormente il già critico rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni”.