“La reazione ingiustificata, violenta e retriva del centrodestra e di alcune associazioni cattoliche contro la guida sanitaria Lgbt. Oltre gli stereotipi di genere. Verso nuove relazioni di diagnosi e cura presentata dall'amministrazione comunale e dalla Asl di Ferrara nei giorni scorsi, a uso del personale sanitario, è una delle tante dimostrazioni di quanta strada ci sia ancora da percorrere verso una civile convivenza”. È quanto dichiarato dal segretario confederale della Cgil Rossana Dettori e dal segretario generale della Cgil di Ferrara Cristiano Zagatti.
Per i due dirigenti sindacali “un linguaggio inclusivo e una coscienza contro il pregiudizio nei confronti dei pazienti, qualunque sia la loro situazione personale, è uno dei primi doveri di un operatore sanitario. Chiedere di 'mantenere un atteggiamento non giudicante', di 'facilitare la manifestazione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere' e di 'combattere apertamente i pregiudizi omofobici e transfobici', soprattutto quando si ha in cura un minore, è strumento - spiegano - di buona medicina e non può certo essere confuso e confinato in quell'apparato di immaginazione deteriore definito da alcuni 'teoria del gender'”.
“Ci auguriamo pertanto - concludono Dettori e Zagatti - che iniziative come questa si diffondano sempre più nel nostro Paese e che oltre al terreno delicatissimo della sanità, si rivolgano a tante altre situazioni di vita come la scuola, i luoghi del tempo libero e soprattutto ai media”.