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Il giorno dopo la vittoria di Bonaccini alle regionali in Emilia Romagna, anche in Cgil si tira un sospiro di sollievo. Il sindacato regionale s’era esposto in campagna elettorale, lanciando un appello al voto contro sovranismi, odio e paure. La vittoria del centro-sinistra è stata quindi una boccata d’ossigeno. Ne è convinto Luigi Giove, segretario generale della Cgil emiliano-romagnola. “Matteo Salvini e la Lega – dice – hanno tentato di rendere questa campagna elettorale tossica. E lo hanno fatto soprattutto negli ultimi giorni, con quella citofonata al Pilastro di Bologna e con la terribile manifestazione di Bibbiano. Questi gesti hanno probabilmente convinto gli ultimi indecisi che era arrivato il momento di dare un segnale dalle urne. Al di là della vittoria di alcuni partiti politici, è stata soprattutto una certa cultura politica a prevalere”.
Rassegna Tu sei anche residente a Bibbiano, il paesino al centro di buona parte del dibattito della campagna elettorale...
Giove Io vivo lì da più di venti anni. E so che Bibbiano è il tipico paese emiliano, dove le cose funzionano e la gente è cordiale e accogliente. La Lega ha voluto trasformarlo in un luogo di mostri, ma la comunità ha reagito. Lo ha fatto in piazza con le sardine, e poi nelle urne col voto. Così facendo ha scacciato non solo la Lega, ma una certa idea di politica fatta solo di paura e di nemici. Io sono molto soddisfatto anche di questo, della reazione democratica di uomini e donne che hanno dimostrato un senso civico che mi fa sperare per il meglio.
Rassegna Ma quella di Bonaccini è stata anche la vittoria del buongoverno e delle buone relazioni che si sono create tra istituzioni e parti sociali. In Emilia Romagna, negli ultimi anni, questo modo di agire insieme ha prodotto risultati importanti come il Patto del lavoro del 2015.
Giove Quello è stato un risultato importante. Non è un caso se per 5 anni siamo stati ai vertici delle classifiche per export, Pil, valore aggiunto e occupati. E non è un caso se insieme a Cisl e Uil abbiamo proposto alle forze politiche che si sono presentate alle elezioni di stipulare un nuovo patto.
Rassegna Quali sono gli obiettivi del sindacato nella prossima legislatura?
Giove Ora è il momento di continuare questo lavoro, e di andare in profondità sulla qualità del lavoro e sulle retribuzioni. Dobbiamo anche implementare i servizi pubblici, nel sociale e nella sanità. Dopo aver raggiunto importanti risultati su Pil, export e occupazione, bisogna redistribuire la ricchezza in maniera più equa rispetto al passato. Dobbiamo puntare alla natura dei posti di lavoro, che sono spesso precari o part time involontari. Bisogna mirare alle tre grandi sfide che segneranno il futuro della Regione: la rivoluzione digitale, la difesa dell’ambiente e la crescita demografica. Questi temi, se interpretati per il verso giusto, possono davvero migliorare il lavoro e la vita di molti.
Rassegna L’Emilia Romagna può essere un modello per il resto del Paese?
Giove Quando hai la disoccupazione al 10%, la devi ridurre. Quando l’hai ridotta, devi andare oltre. Non possiamo riposarci dopo lo scampato pericolo. Se siamo arrivati al fotofinish con questa destra è perché evidentemente ci sono dei problemi da affrontare. Ma credo che il metodo emiliano-romagnolo possa davvero rappresentare un riferimento per il centro-sinistra e per l’Italia intera. Abbiamo dimostrato che vogliamo continuare a essere una regione europea, integrata, solidale e sostenibile. E possono esserlo anche le altre”.