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Molte critiche arrivano dopo la legge di stabilità definita stanotte (10 ottobre) dal Consiglio dei ministri. Per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, "ci sono cose da correggere", mentre il leader di Sel - e candidato alle primarie - Nichi Vendola chiede proprio di bloccare il ddl. La Cgil lancia l'allarme: "scandaloso e indecente" è il taglio del 50% della retribuzione per le persone che assistono genitori disabili.
All'interno del governo c'è da registrare la posizione del ministro della Salute, Renato Balduzzi. Secondo le indiscrezioni di ieri sera, il ministro non aveva gradito i tagli al servizio sanitario nazionale. Oggi arriva la conferma: "I tagli alla sanità vanno ripensati". Per Balduzzi la legge "è ottima" ma "resta da lavorare sulla sanità". Chiede di "rimodulare diversamente gli interventi" e aggiunge: "Credo che questo dialogo possa continuare dentro al governo e in Parlamento per mettere in sicurezza il servizio sanitario nazionale".
"Credo che ci siano cose da aggiustare". Questo il commento di Pier Luigi Bersani. "Sono preoccupato di due cose - spiega -, la prima è la sanità e credo ci sia da dare una occhiata molto precisa agli effetti che provocheranno i tagli. Poi c'è la scuola. Temo di non sbagliare dicendo che sotto la parola 'ingegnerizzazione' ci sia il taglio di 6.300-6.400 posti di lavoro. Su questi punti - ha aggiunto - vogliamo chiarimenti e siamo pronti ad intervenire per delle correzioni".
La decurtazione del finanziamento alla sanità "è inaccettabile", secondo Nichi Vendola. "Siamo vicini alla soglia di sopravvivenza, è in discussione il diritto costituzionale alla salute. Si sta smontando la sanità pubblica perché c'è qualcuno che vuole privatizzarla. Reagiremo con durezza a questa manovra". Per questo "il malumore del Pd deve diventare un esplicito dissenso".
"Scandaloso e indecente. Non troviamo termini migliori per descrivere l'ennesimo taglio all'assistenza delle persone disabili. Con il dimezzamento della quota delle retribuzioni dei lavoratori che assistono genitori disabili si colpiscono ancora una volta i più deboli". Lo sostiene Nina Daita, responsabile dell'Ufficio disabilità della Cgil nazionale a proposito della norma contenuta nella Legge di stabilità che modifica la precedente legislazione (legge 104 del 1992, la legge quadro sulla disabilità).
"Siamo di fronte ad un arrogante atto di discriminazione che creerà ulteriori disparità tra i cittadini – spiega– siamo sempre noi a pagare e ora , dopo gli interventi sulla riabilitazione e sugli ausili per l'autonomia, ora il governo passa direttamente al taglio della parte delle retribuzione che riguarda i permessi per l'assistenza". La disabilità viene colpita in tanti modi e non è un caso, ricorda Nina Daita, che l'occupazione delle persone disabili sia scesa del 38%.
"Di fronte a questo provvedimento – conclude – la Cgil esprime tutta la sua indignazione e ci tiene a sottolineare che a fare le spese di questa inqualificabile decisione politica saranno le famiglie e in particolare soprattutto le donne".