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La tenuta del governo non è in discussione, sul ddl stabilità "troveremo l'accordo". Il segretario del Pd Pierluigi Bersani ai microfoni della trasmissione di Raitre Agorà commenta così le parole del leader della Lega Roberto Maroni secondo cui "il governo non mangia il panettone perché non arriva a Natale". A poche ore dall'incontro con il presidente del Consiglio Mario Monti, Bersani ha dichiarato: "Il governo della Lombardia o dell'Italia? No, quello di Monti arriva, arriva. Troveremo l'accordo sul ddl stabilità. Discutiamo, diremo la nostra, ma alla fine non è certo in dubbio la stabilità del governo".
Intanto è confermato il dietrofront del governo sulla decisione di incrementare da 18 a 24 ore settimanali l'orario di lavoro per i docenti delle scuole medie e superiori, misura ipotizzata dall'esecutivo per tirare fuori altri risparmi sui conti pubblici. "Il pericolo è scongiurato, per adesso bisogna lavorare in Parlamento con tutte le forze politiche per trovare l'alternativa per reperire i 183 milioni di euro per il 2013. Si toglieranno quelle spese che danno fastidio al nostro sistema". Così il sottosegretario all'Istruzione Marco Rossi Doria, sempre ai microfoni di Agorà. Anche l'idea di portare le ore a 21 anziché a 24 "è stata esclusa con una nota ufficiale del ministero". Rossi Doria ha poi precisato che i fondi richiesti alla scuola dalla legge di stabilità verranno reperiti senza toccare il capitolo 'personale': "la ratio di questo cambiamento annunciato dal governo e dal Ministro va nella direzione di non toccare le questioni riguardanti l'organico".
Modiche non sufficienti secondo la Cgil. "Il Parlamento deve cambiare l'asse della legge di stabilità, perché non è un problema di modifica parziale'. A dirlo è il segretario generale della confederazione, Susanna Camusso, a margine dei lavori dell'Assemblea nazionale dello Spi in corso a Montesilvano. 'La legge di stabilità - ha aggiunto - continua ad essere costruita sull'idea che si lascia appesa la questione dell'Iva come la proposizione del mezzo per continuare a contribuire al pareggio di bilancio, ma in realtà è un'idea, come è stato con il precedente aumento, che colpisce i redditi più deboli di questo Paese. Ma continuando a colpire la parte del lavoro e delle pensioni, il Paese si risana? No. Ormai abbiamo tutte le dimostrazioni di questo e quindi bisogna indirizzare la ricerca di risorse a chi ha di più e poco ha contribuito alle necessità dell'Italia'.