La segretaria generale della Cgil Veneto, Elena Di Gregorio, ha incontrato oggi gli assessori regionali alla sanità, Luca Coletto, e ai servizi sociali, Manuela Lanzarin, in merito all’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza e sulla situazione dei consultori familiari. L’incontro è maturato dopo che la sindacalista aveva inviato, in occasione dell’8 marzo, una lettera aperta al presidente della Regione, Luca Zaia, partendo dall'ultima vicenda della signora padovana, che aveva dovuto interpellare ventitrè strutture per un’interruzione volontaria di gravidanza.
Nell'incontro, la Cgil ha denunciato "la gravità della situazione veneta, che vede ben il 76% di obiettori tra i ginecologi operanti nelle strutture della regione, con punte del 100% in alcuni ospedali". Inoltre, la dirigente sindacale ha rappresentato le criticità relative a tutto il percorso della presa in carico delle donne. Nel riscontrare le osservazioni fatte, la Regione ha comunicato di aver avviato un'indagine complessiva sullo stato di attuazione concreta della legge nelle strutture regionali. Quindi, non solo la capacità degli ospedali di dare risposta in termini d'intervento, ma anche sulla rete territoriale esistente e sull'effettivo accompagnamento delle donne. La Cgil ha chiesto di dar continuità al confronto ed è stato convenuto con gli assessori di aprire un tavolo per una valutazione comune sugli esiti dell'indagine e per gli interventi organizzativi necessari per evitare il ripetersi di situazioni come quelle denunciate.