“L'assunzione di due ginecologi al San Camillo di Roma con un concorso finalizzato al servizio d'interruzione volontaria di gravidanza, è il sintomo di quanto la legge 194 in Italia sia disapplicata”. Così Loredana Taddei, responsabile Politiche di genere Cgil nazionale.

“Approvata nel 1978 – prosegue la dirigente sindacale –, la '194' doveva garantire l'autodeterminazione delle donne, permettendo loro d'interrompere volontariamente una gravidanza imprevista. Ma perché ciò sia possibile, è necessaria la presenza di medici non obiettori”.

“Nella realtà – denuncia l'esponente Cgil –, però, la legge è sempre meno applicata, proprio a causa dell'elevatissimo numero di obiettori di coscienza, che arrivano a punte dell'80% nel Lazio, e in altre regioni addirittura al 90 o al 100%. E questo sì, che è incostituzionale”.