“La pretesa punitiva dello Stato è un presupposto che continua a poter essere esercitato sul fronte dell'autoriciclaggio, ed è un'importante barriera contro l'infiltrazione dei capitali illeciti nell'economia italiana. Perché consente, ed è importante dal punto di vista morale, di evitare che chi si è costruito una posizione di carattere illecito possa continuare ad esercitarla e ad ottenere proventi da quell'attività. I primi riscontri che abbiamo sono di assoluta attenzione su questo nuovo strumento. Il Parlamento lo ha già approvato, è una legge, e questo fatto va sottolineato con maggior forza”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, a Roma, durante la tappa conclusiva del Viaggio della Legalità della Cgil.
“Noi - ha continuato Orlando - stiamo affrontando il tema delle organizzazioni criminali che si infiltrano nella pubblica amministrazione, perché godono della debolezza della P.a. Il governo ha approvato una razionalizzazione del sistema, e stiamo lavorando per utilizzare il risparmio ottenuto per invertire questa tendenza. Finora il settore giustizia ha perso 1000 unità all'anno, quest'anno dovremmo invece arrivare a un saldo di +1000. E' uno sforzo importante, il più importante degli ultimi 25 anni. Certo, dobbiamo coniugare molte esigenze: quella di prendere un po' di giovani dalle graduatorie, di assicurare la mobilità dalle province, così come quella della riqualificazione del personale. Oltre a situazioni sedimentate come quella dei tirocinanti. Tutto questo determina un conflitto, per questo chiedo al sindacato di aiutarmi, di aiutarci, a gestire questo conflitto. Non potremo fare tutto, quindi bisogna individuare delle priorità. Noi dobbiamo costruire insieme un percorso per determinare un'inversione di tendenza. Io penso che si possa fare solo con il concorso del sindacato, ma il sindacato, dal canto suoi, deve individuare delle priorità”.
“E' evidente - ha concluso il ministro - che i corpi intermedi possono esercitare una funzione di filtro del confitto sociale in corso. Ma quello sui corpi intermedi è un discorso che va portato avanti insieme. Dobbiamo anche superare molti luoghi comuni, come quello secondo il quale l'atomizzazione sociale si supera attraverso il conflitto tra gli individui. Se non lo facciamo, il tema della legalità rischia di restare su un terreno sovrastrutturato. Invece dobbiamo affrontare il problema di fondo, che è quello di una democrazia e di istituzioni deboli, che permettono ai soggetti criminali di infiltrarsi. Per questo il discorso sui corpi intermedi va affrontato inseme e credo che il sindacato su questo fronte può dare un contributo importante”.
Legalità: Orlando a Cgil, lavorare insieme per difendere istituzioni
19 febbraio 2015 • 00:00