Sindacati pronti alla mobilitazione se la Asl non prorogherà i contratti in scadenza di tutto il personale precario. Ad annunciarlo in una nota sono i sindacati del pubblico impiego di Lecce, Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl. “In applicazione del decreto Madia la Regione Puglia, nella riunione dello scorso 23 ottobre, ha comunicato alle organizzazioni sindacali la volontà di non prorogare i rapporti di lavoro in scadenza al 31 dicembre – si legge in una nota delle tre sigle –, nelle intenzioni del Dipartimento Salute c’è innanzitutto lo scorrimento e il definitivo esaurimento della graduatoria scaturita dal concorso per infermieri nella Asl di Bari”.
“Una graduatoria da cui anche le altre Asl dovrebbero attingere – continuano i sindacati –. Non si comprendono però le motivazioni alla base dell’orientamento regionale: è una posizione unilaterale che le scriventi organizzazioni sindacali respingono. Bisogna evitare inutili contrapposizioni fra gli idonei in graduatoria e chi già lavora ma ha un contratto in scadenza. Una guerra di questo genere non giova a nessuno, anche in vista dei prossimi pensionamenti che creeranno nuove occasioni per tutti, per gli idonei e per i precari”.
In linea con questa posizione sembrava andare anche il provvedimento della Asl Bat, che con la delibera numero 65011 del 26 ottobre scorso, aveva prorogato i contratti. “Purtroppo – riprendono le tre sigle – su sollecitazione di una sigla sindacale autonoma, la Regione ha imposto alla stessa Asl un dietrofront che ci preoccupa per più ragioni. Innanzitutto, il personale tutto sopporta carichi di lavoro spropositati, con ricadute negative sulla sicurezza dei pazienti, sull’aumento del rischio clinico, sulla qualità del servizio e sulla salute dei lavoratori. La carenza di personale poi inficia l’applicazione della legge 161/2014 sul giusto orario, complicazioni anche di natura giuridica. Infine la mancanza del personale di supporto costringe quotidianamente i responsabili di reparto a determinare un illegittimo demansionamento del personale infermieristico”.
“In assenza di immediati provvedimenti da parte di Regione e Asl di Lecce, le scriventi organizzazioni sindacali si vedranno costrette a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale”, concludono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl.