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“Le parole sono importanti”, così Nanni Moretti urlava in Palombella Rossa. Altri tempi! Ma ci siamo mai chiesti se, in Italia, “le parole” hanno oggi perduto il loro peso specifico? Si può infatti affermare con estrema facilità tutto e il contrario di tutto, si può correggere, modificare, smentire ogni cosa anche in un lasso di tempo brevissimo.
E l’altra domanda che dovremmo porci: ci stiamo noi abituando al fatto che abbiamo perso il valore delle parole, il legame e il contatto che esse hanno con quello che rappresentano? Probabilmente si, e se questo è vero dobbiamo preoccuparci non poco perché il lento decadimento che sta avvolgendo il Paese sta cambiando noi stessi rendendoci sempre più indifferenti al fatto che frasi che un tempo ci avrebbero indignato oggi ci toccano appena.
Detto questo la settimana di Ferragosto ci consente qualche riflessione a circa tre mesi dal varo del nuovo esecutivo. L’attuale Ministro dell’Interno, intervistato a Radio Radicale il 31 Marzo del 2015 si dichiarava un convinto assertore dell’unificazione di Polizia e Carabinieri; posizione che oggi non emerge più dalle sue dichiarazioni salvo la seguente esternazione su La Stampa del 2 Marzo 2018: “È folle l’idea dei 5 stelle di smilitarizzare l’Arma dei carabinieri e farla confluire in un unico corpo di polizia civile”.
Sempre in tale data e sul medesimo quotidiano il segretario della Lega e candidato premier Matteo Salvini dichiarava: “Il mio governo metterà mano anche al riordino delle carriere e al nuovo contratto di lavoro delle forze armate e di polizia che il Pd ha fatto in modo caotico producendo 6000 ricorsi”.
Sul tema del riordino e sul rinnovo del contratto di lavoro noi abbiamo chiesto al nuovo esecutivo di impegnarsi e presto sapremo, attraverso l’iter parlamentare riguardante i correttivi del Dl Madia e con il varo della legge di bilancio 2018, quali di questi impegni troverà una reale concretizzazione al di là delle menzionate affermazioni che, per adesso, restano tali.
Dal Messaggero del 5 Luglio u.s.: “Entro febbraio ci saranno 2100 uomini e donne della Polizia in strada su tutto il territorio”. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che ha preso parte al Viminale alla presentazione di Mercurio App, una nuova applicazione in dotazione alla Polizia. «Il mio obiettivo - ha ribadito il ministro - è arrivare a un organico della Polizia superiore alle 98mila unità di oggi, con un età media di 45 anni e con 3.500 pensionamenti all'anno, che necessitano di uno sforzo economico non indifferente, altrimenti lasceremo ai nostri figli un sistema più problematico».
Sappiamo tutti che un credibile piano straordinario di assunzioni non si può concretizzare in soli cinque mesi per cui, forse, le unità promesse a febbraio dal ministro non saranno altro che le aliquote di personale che usciranno a breve dalle scuole e che fanno riferimento ai passati concorsi; personale che non coprirà neppure le vacanze organiche createsi a seguito dei recenti pensionamenti. Sul resto si vedrà ma anche qui, per adesso, le parole, restano tali.
Sulle risorse, dal sito Money del 16 Luglio 2018: “Salvini conta di recuperare 500 milioni di euro e di utilizzarli per finanziare interventi nell’ambito della sicurezza”. Ma quali sono questi interventi? Il Ministro dell’Interno non è sceso nel dettaglio, ma comunque - secondo il sito -, è possibile farsi un’idea analizzando quanto descritto nel contratto di Governo.
Nel contratto di governo, tra i provvedimenti che il nuovo esecutivo intende attuare, oltre ad affidare il controllo delle città ai militari italiani non solo per la prevenzione dagli attacchi terroristici ma dando persino loro una, improbabile, competenza nella lotta alla microcriminalità e alle mafie, si punterebbe anche ad incrementare il numero degli organici esistenti bandendo nuovi concorsi per Forze Armate e di Polizia, con l’obiettivo dichiarato di assumere fino a 10mila unità all’interno del comparto Difesa e Sicurezza.
Altre risorse andranno reperite, sempre in base al programma di governo, per migliorare gli armamenti in dotazione del personale in servizio mentre, in futuro, ci sarà l’acquisto di nuove autovetture e la possibile integrazione di videocamere sulla divisa del personale impiegato per le strade e nelle operazioni di ordine pubblico.
Come concludere, commentando il tutto, se non aspettando che il nuovo esecutivo trasformi le parole in fatti anche alla luce degli stanziamenti (vedasi sul versante delle assunzioni straordinarie) che ad oggi ancora mancano.
Si chiarissero bene, tra loro, definendo gli interventi sui quali puntare in termini di priorità, individuassero le risorse necessarie e, a quel punto, troveranno la nostra organizzazione sindacale costruttivamente pronta ad offrire il proprio contributo nel merito e nell’interesse delle donne e degli uomini che rappresentiamo ma, per cortesia, sedendoci ad un tavolo con progetti e risorse alla mano perché se per noi le parole sono e restano importanti lo sono, ancor di più, i fatti.
Daniele Tissone è il segretario generale del Silp Cgil