Nell'ambito degli incontri promossi dal Forum Cgil dell'economia, mercoledì 21 gennaio alle ore 10, presso la sede nazionale della Cgil a Roma, si tiene il seminario dal titolo “Politiche per il lavoro: proposte a confronto”. Parteciperanno Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, e Luca Ricolfi, professore ordinario di Psicometria presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Torino ed editorialista del Sole24 Ore.

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L'iniziativa, organizzata nel solco dell'approvazione al Senato del Jobs Act e del varo dei decreti delegati, vuole essere l'occasione per rilanciare la discussione in merito a proposte alternative alla riforma del mercato del lavoro. Per la Cgil il decreto di fine anno varato dal governo è un provvedimento che “traduce in una secca monetizzazione il diritto alla tutela in caso di licenziamento senza giusta causa, oggettivo o soggettivo, individuale e collettivo”, e che la confederazione valuta “sbagliato e inemendabile”. 

“Il provvedimento nel suo insieme, oltre che generalizzare la pratica della precarizzazione dei rapporti di lavoro, divide i lavoratori tra chi un lavoro ce l'ha e i nuovi assunti. Esattamente il contrario di ciò di cui ha bisogno il mondo del lavoro, e cioè di superare le divisioni e le contrapposizioni introdotte da una vasta e diffusa legislazione sui rapporti e sulle tipologie di lavoro che hanno indebolito ed impoverito il lavoro”. Con il contratto a tutele crescenti, come più volte sottolineato dalla Cgil “non crescono le tutele, cresce solo l'indennizzo economico, a fronte della possibilità per le imprese di licenziare. Il contratto a tutele crescenti doveva essere un'altra cosa”.

Qui le valutazioni presentate oggi dalla Cgil in Commissione lavoro al Senato.

A confrontarsi saranno economisti, sociologi e dirigenti sindacali. Al centro del dibattito il 'Job Italia', proposto dall'editorialista del Sole24 Ore, Luca Ricolfi e dalla Fondazione Hume, che prevede l'incremento dell'occupazione di circa 300mila posti di lavoro a fronte della riduzione delle imposte pagate dalle aziende sui contratti. Ad introdurre i lavori sarà Riccardo Sanna, responsabile dell'Area Politiche Economiche della Cgil Nazionale, a seguire Luca Ricolfi presenterà il 'Job Italia'. Ne discuteranno: l'economista Giuseppe Travaglini e il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino. Le conclusione saranno affidate al segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. In un’intervista a Linkiesta Ricolfi è tornato sulla sua proposta, pubblicata lo scorso autunno da La Stampa. L’economista è partito dalla bocciatura del Jobs Act, sul quale “secondo i calcoli che abbiamo fatto come Fondazione David Hume – spiega a Linkiesta -, il Governo spenderà circa 5 miliardi di euro all‘anno di decontribuzione per creare non più di 50, 60mila nuovi posti di lavoro aggiuntivi. Di questi soldi, peraltro, usufruiranno anche diverse imprese che di posti di lavoro non ne creeranno alcuno”.

“Noi abbiamo una proposta che si chiama Job Italia – prosegue Ricolfi - e si fonda sull‘idea di introdurre una decontribuzione molto incisiva. Per dare dei numeri: fatta 100 la retribuzione in busta, noi vorremmo portare il costo del lavoro a 125. Questo tipo di contratto, tuttavia, vorremmo riservarlo esclusivamente alle imprese che aumentano l’occupazione rispetto l‘anno precedente”. “Secondo i nostri calcoli – sostiene Ricolfi -, il moltiplicatore legato a una proposta simile sarebbe almeno di due. Tradotto: se l‘anno prossimo le imprese avessero in mente di creare 300mila nuovi posti di lavoro, con questo contratto se ne creerebbero 600mila”.