“Incomprensibile la cecità della Regione sulla crisi di Lazio Ambiente, una società che offre il servizio di igiene ambientale a 17 Comuni (tra cui centri importanti come Frascati, Colleferro e Fiuggi) e a oltre 115 mila cittadini”. A dirlo sono Michele Azzola (segretario generale della Cgil Roma Lazio) e Natale Di Cola (segretario generale della Fp Cgil Roma Lazio), tornando a denunciare l’immobilismo dell’amministrazione regionale sul futuro della società di igiene ambientale: “Da troppo tempo queste comunità e i 500 lavoratori, che tra azienda e indotto operano nel ciclo dei rifiuti, sono lasciati nell’incertezza”. 

Nell’ultimo incontro tenutosi in Regione, avvenuto giovedì 16 marzo, è arrivata “l’ennesima doccia fredda: non si vede l’ombra di una proposta e per la terza volta viene promesso un documento mai redatto. Si ignorano gli appelli giunti dal territorio, dopo l’assemblea che ha visto gli amministratori locali e i lavoratori produrre una proposta congiunta per la presa in carico del servizio da parte delle comunità interessate, che non accettano di vedere un settore sensibile come quello dei rifiuti finire in mano privata”.

La sola cosa che la Regione ha in mente, continuano i due sindacalisti, è “la privatizzazione di un settore strategico per la salute e la vivibilità di un territorio che pure ha dimostrato di voler investire nel ciclo integrato e andrebbe sostenuto in questo sforzo. Abdicare al proprio ruolo pubblico, abbandonare la programmazione e l’investimento in chiave industriale, quindi abbandonare ogni prospettiva di sostenibilità economica e privatizzare, sarebbe un errore gravissimo e una sconfitta per tutti".