"La Filcams Cgil, ha siglato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per circa 200.000 dipendenti delle oltre 100.000 imprese artigiane di acconciatura, estetica, tricologia non curativa, tatuaggio, piercing e centri benessere, questi ultimi inclusi per la prima volta nella sfera di applicazione, ad esclusione di quelli con sede presso strutture alberghiere, navi da crociera e stabilimenti termali". Lo riferisce in una nota la stessa Filcams.

"Il rinnovo del contratto parrucchieri ed estetisti ha avuto una lunga e difficile trattativa - spiega il sindacato - durata oltre un anno ed è stato sottoscritto anche dalla Uiltucs mentre la Fisascat Cisl, pur avendo partecipato a tutte le trattative e discusso insieme alle altre sigle sindacali i testi per il rinnovo del contratto, ha deciso di non sottoscrivere l’accordo".

Il nuovo contratto ha durata triennale e scadrà il 31/12/2012. Tra le novità contenute nel rinnovo importante, secondo la Filcams, quella relativa alle lavoratrici e ai lavoratori immigrati. Infatti, nel nuovo accordo si riconosce la possibilità, al fine di favorire il ritorno nei paesi di origine, di poter usufruire in maniera cumulativa di Ferie e Rol. Viene inoltre, previsto il diritto alla conservazione del posto ai lavoratori stranieri che debbono assolvere gli obblighi militari.

Novità anche sull’apprendistato
, per il calcolo delle ferie e per la malattia. L’intesa, inoltre, recepisce gli accordi interconfederali sulla bilateralità e sull’assistenza sanitaria integrativa del settore.

L’incremento retributivo riconosciuto al 3° livello è di 75,00 euro da riparametrare agli altri livelli, e sarà erogato con decorrenza 1° ottobre 2011, 1° aprile 2012 e l’ultima tranche al 1° ottobre 2012. A copertura del periodo di carenza contrattuale, oltre all’una tantum riconosciuta per il 2009 di 115,00 euro, per i lavoratori in forza al 1° di ottobre 2011 sarà erogata una tantum di 220,00 euro in due tranche.

Le parti inoltre - riferisce ancora la Filcams Cgil - hanno sottoscritto un avviso comune con cui si richiede alle Istituzioni competenti di adottare appositi provvedimenti finalizzati all’avvio di un periodo di sperimentazione del fitto della poltrona o della cabina. "Tale provvedimento - spiega il sindacato - potrebbe consentire, alle Imprese che operano nella legalità delle leggi e dei Contratti Collettivi di Lavoro, (con i limiti e le prescrizioni previste nello stesso avviso), di ridurre i costi di gestione nonché di conseguire una possibile soluzione alternativa alla sospensione dell’attività . Ciò potrebbe tradursi nella possibilità, per le tante persone qualificate del settore, che non sono in grado di aprire una propria attività imprenditoriale, di esercitare ugualmente la professione uscendo dal lavoro nero e abusivo".