“La sfiga non c'entra niente. Servono politiche vere per i giovani, siamo stanchi di insulti e di chiacchiere”. È la replica dei giovani della Cgil alle parole di oggi del viceministro del Lavoro, Michel Martone.

Per i giovani, "alla luce di un'alta dispersione scolastica, predestinazione sociale altissima, l'enorme mole di disoccupati e di Neet mentre cala il numero di iscritti alle università, un governo così esperto e sobrio come quello che abbiamo ama definirsi, farebbe accuratamente bene a non tirare fuori il destino e la sfiga. Il nostro Paese ha disinvestito negli ultimi dieci anni sull'istruzione e sul diritto allo studio, si è rinunciato a qualsiasi politica per lo sviluppo in grado di creare buone prospettive occupazionali e scegliendo la strada del moltiplicarsi di tipologie contrattuali precarie e a basso costo".

Per contrastare la 'sfiga' servono cinque cose: "Intervenire subito sul sistema del diritto allo studio e garantendo a tutti il successo formativo; un piano nazionale per consentire agli under35 senza qualifica di raggiungerne una in tempi brevi; la riduzione delle tipologie contrattuali per combattere la precarietà; politiche di sviluppo che creino lavoro di qualità per i giovani; un sistema efficace di orientamento e servizi all'impiego”.