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I primi ad organizzarsi sono stati 39 Comuni del Salento. Sulla scorta di questa esperienza, anche i sindacati della Provincia di Barletta – Andria – Trani chiedono ai sindaci della provincia di mettere in moto gli ingranaggi necessari per "non lasciarsi scappare l’occasione offerta dalla Regione Puglia nell’ultimo 'Piano straordinario per l’occupazione' nel quale rientrano, tra le altre cose, anche finanziamenti a favore del cosiddetto 'Lavoro di cittadinanza'.
Si tratta, dicono i sindacati, di dare "nuove opportunità di impiego a cassintegrati e disoccupati chiamati così a svolgere lavori di pubblica utilità indicati dai sindaci: la sistemazione del verde pubblico, la pulizia di giardini e la manutenzione ordinaria degli istituti scolastici, potrebbero essere degli esempi".
Per tale ragione i segretari generali di Cgil, Cgil e Uil della Bat, Luigi Antonucci, Emilio Di Conza e Vincenzo Posa hanno scritto una lettera per rivolgere un appello e chiedere contestualmente un incontro, nel più breve tempo possibile, ai dieci sindaci della provincia, affinchè "si attivino nel ripercorrere la strada già tracciata dai Comuni salentini, una linea che ha portato, come è noto, alla firma di un accordo quadro con la Giunta Regionale per l’avvio della sperimentazione sull’occupazione".
“Sarebbe opportuno – scrivono i rappresentanti dei tre sindacati confederali – cominciare ad avviare un percorso che possa portare alla sottoscrizione di un protocollo di intesa di applicazione del c.d. ‘lavoro di cittadinanza’ anche nel nostro territorio. E’ importante nella fase che sta attraversando il Paese e, nello specifico, questo lembo di Puglia che il pubblico possa fare di più nella direzione della creazione di lavoro e per offrire ai disoccupati l’opportunità di recuperare quella dignità che la mancanza di lavoro e lo stato di indigenza finisce per intaccare”.
Secondo Antonucci, Di Conza e Posa “le risorse messe a disposizione dalla Regione Puglia, attraverso il Fondo Sociale Europeo, per esempio, potranno essere utilizzate per l’attivazione di cantieri di pubblica utilità destinati a disoccupati e fruitori di ammortizzatori sociali, per favorire la stabilizzazione attraverso meccanismi di premialità per le imprese, che accedono ad appalti di opere e servizi, assumendo manodopera dalla platea presa in carico con la formazione professionale, che potrà essere realizzata durante l’attività lavorativa”.