L’Assemblea regionale toscana ha votato all’unanimità una mozione contenente un appello per dire no alle dimissioni in bianco. Il fenomeno delle dimissioni in bianco, si legge nella mozione, interessa circa due milioni di lavoratrici e lavoratori italiani, ma soprattutto le donne in età fertile, in una percentuale del 60 per cento ed è diffuso su tutto il territorio nazionale”. Primo obiettivo della mozione è il ripristino della legge n.188/2007 che obbligava a usare moduli numerati progressivamente per i licenziamenti, in modo da impedire la compilazione prima dell'effettivo utilizzo. La legge è stata abrogata nel 2008.
Nell'atto si chiede alla Giunta regionale anche l'impegno a verificare che in Toscana, “negli appalti per beni e servizi sottoscritti, non si ravvisino situazioni di richiesta di dimissioni in bianco” e a “inserire nei bandi di gara di appalti di beni e servizi clausole per le quali, in caso di verificata richiesta di dimissioni in bianco, sia prevista la rescissione dell'appalto”. La mozione sarà inviata al Presidente del consiglio, ai ministri del Welfare e delle Pari opportunità, ai presidenti delle commissioni lavoro e ai capigruppo di Camera e Senato.
Lavoro: dalla Regione Toscana no alle dimissioni in bianco
7 marzo 2012 • 00:00