“Non credo né ho mai creduto che a una maggiore capacità delle imprese di licenziare corrisponda una maggiore occupazione. Questa ricostruzione enfatica intorno all'articolo 18 è lacunosa e non tiene conto della realtà dei fatti che si svolgono nel nostro Paese”. A dirlo è il responsabile Sviluppo del Pd Matteo Colaninno, che in un colloqui con Repubblica aggiunge: “Non credo sia corretto strumentalizzare Veltroni. Tuttavia l'aricolo 18 non deve essere nel modo più assoluto la priorità”.
“Più del 95 per cento delle nostre imprese – spiega Colaninno - sono fuori dal dibattito sull'articolo 18 perché con meno di 15 dipendenti. E oggi i posti di lavoro bruciati dalla crisi fanno il paio con i tassi di fallibilità delle imprese: dall'inizio della crisi contiamo una media di più di 30 aziende al giorno che chiudono. In un quadro simile, in testa va posta la questione degli ammortizzatori sociali”.
“Ritengo – afferma ancora Colaninno - che gli ammortizzatori sociali, la Cigs e i contratti di solidarietà debbano essere mantenuti il più possibile stabili perché hanno consentito a molte aziende di sopravvivere”.
Lavoro: Colaninno, problema licenziamenti non è priorità
20 febbraio 2012 • 00:00