"Esprimiamo un primo giudizio in attesa di leggere il testo del decreto perché i criteri restrittivi potrebbero comunque compromettere la funzionalità degli ammortizzatori in deroga per contrastare la crisi. Dalla nota del Ministero del Lavoro rileviamo però che ancora una volta il governo non 'cambia verso' perché c'è uno spostamento di risorse dal lavoro, ovvero dagli incentivi per l'occupazione e dalla formazione continua, ad altri capitoli del lavoro, cioè gli ammortizzatori in deroga". È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, in merito alla notizia della firma del decreto interministeriale che ridisegna il sistema degli ammortizzatori sociali in deroga.
"Appare quindi una forzatura - prosegue la dirigente sindacale - ciò che afferma il ministro Poletti sul fatto che ci siano risorse in più. In realtà si stornano da altri capitoli del lavoro verso la deroga". Inoltre, aggiunge Sorrentino, "rimane pesante aver introdotto l'aumento dell'anzianità lavorativa per poter accedere agli ammortizzatori in deroga che penalizzerà proprio quei contratti temporanei fortemente incentivati dal governo".
Ancora, sempre in relazione a quanto previsto nel decreto dalla nota del Ministero, il segretario nazionale della Cgil sottolinea che "sulla durata, grazie alle mobilitazioni, il governo si è reso conto che il 2014 sarà ancora un anno falcidiato dalla crisi e, per evitare ulteriori licenziamenti, ha esteso a undici mesi la copertura. In generale, il decreto non ci sembra un intervento risolutivo che consentirà a imprese e lavoratori di avere le garanzie necessarie", conclude Sorrentino.
Lavoro: Cgil, decreto deroga non risolutivo
2 agosto 2014 • 00:00