Il Tribunale del lavoro di Bari ha condannato per comportamento antisindacale l'Acquedotto pugliese in relazione al mancato rispetto di una intesa sull'inquadramento del personale sottoscritta il 18 gennaio scorso con i sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil a conclusione di un lungo confronto. Solo due mesi dopo, il 31 marzo, l'intesa era stata disdettata dal responsabile risorse umane di Aqp. Il giudice, Angela Arbore, riconoscendo il comportamento antisindacale, ha accolto il ricorso presentato dalla Filcem-Cgil, difesa dall'avv.Ettore Sbarra.
Nella sentenza, il giudice sottolinea che la soluzione sottoscritta era ritenuta dalle parti di 'reciproca soddisfazione'. L'accordo prevedeva la definizione di un griglia che riconosceva la professionalita' di ogni lavoratore, nel rispetto della contrattazione collettiva, e raggiungeva la uniformita' di classificazione del personale, superando la disparita' esistente tra lavoratori di identiche mansioni distanti tra loro anche tre o quattro livelli. Dopo la disdetta dell'accordo, l'Aqp ha proceduto unilateralmente all'attribuzione degli inquadramenti ma ora queste attribuzioni dovranno essere rimosse e ripristinata la validita' degli accordi disdetti.