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Arval (Scandicci, 500 addetti circa) nei giorni scorsi ha sospeso in attesa di licenziamento una lavoratrice, part time, madre di due figli, in quanto “esubero” nella riorganizzazione di un reparto. Unica alternativa, per lei, trasferirsi a Milano. "Stupisce che una azienda grande come Arval non trovi un ricollocamento nel territorio, nonostante rapporti sindacali decennali e un integrativo che tutela le lavoratrici madri - afferma Chiara Liberati, della Filcams Cgil di Firenze -. Oggi l'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori ha condannato duramente la decisione dell'azienda, confermata anche nonostante le dure prese di posizione della Rsu e dei sindacati".
"La Rsu ha proclamato quindi lo stato di agitazione che porterà al blocco immediato degli straordinari, ed a mettere in campo tutte le iniziative sindacali atte a far tornare indietro l'azienda su questa assurda decisione", conclude Chiara Liberati.