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C'è bisogno di chiarezza, perché le promesse fatte in sede di trattativa di acquisto della Novelli, importante azienda alimentare, da parte del gruppo Greco non si stanno traducendo in azioni concrete. Per questo oggi (28 febbraio) alle ore 17.00 presso l'hotel Garden di Terni si terrà un'assemblea sindacale con i lavoratori dei siti umbri (Terni e Spoleto) di Alimentitaliani e Fattorie Novelli, con i coordinatori nazionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. “La preoccupazione dei sindacati e dei lavoratori – si legge in una nota – è ormai altissima, dopo avere appreso dalla nuova proprietà che a oggi non c'è un chiaro piano industriale e che il rilancio passerebbe solo ed esclusivamente sul taglio dei salari, dei diritti e della dignità dei lavoratori”.
Le proposte, infatti, “si riducono – spiegano i sindacati - a un pesante abbattimento del costo del lavoro, tutto a discapito dei salari dei lavoratori e delle lavoratrici, per un totale di 5,7 milioni di euro. Tali tagli dovrebbero riguardare sia l’azzeramento di tutti gli istituti contrattuali sia la rinuncia a diritti e tutele, azzerando inoltre le professionalità e le competenze di tutti dipendenti. Il tutto secondo un percorso da completare entro il 6 marzo”.
I sindacati denunciano "un clima pesante e un ingiustificato comportamento nei confronti dei dipendenti, che responsabilmente in tutti questi anni di crisi hanno garantito la continuità aziendale, sulla base della quale è avvenuta l’operazione di acquisizione della nuova proprietà". Dipendenti che - ricordano i sindacati - devono ancora percepire lo stipendio di gennaio 2017. Flai, Fai e Uil reputano inoltre "ingiustificate e incomprensibili" le modalità di gestione dell’organizzazione del lavoro negli uffici amministrativi e nei siti produttivi.
"Abbiamo il compito di gestire questa transizione - commenta Michele Greco, segretario generale della Flai Cgil Umbria - e la vogliamo gestire in maniera condivisa con le lavoratrici e i lavoratori, concordando fasi, modalità e tempistiche. Non si possono dichiarare buone intenzioni a Roma e poi tornare sul territorio e fare l'esatto opposto. Siamo consapevoli che bisognerà fare anche sacrifici importanti - conclude Greco - ma proprio perché questi graveranno sulle spalle dei lavoratori, bisognerà condividere con loro obiettivi e modalità. Si parta, quindi, da un vero piano industriale".