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È stato sottoscritto questa notte (mercoledì 20 giugno) a Roma, presso la sede di Confagricoltura, il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori agricoli e florovivaisti, scaduto il 31 dicembre scorso, che interessa circa un milione di lavoratori. Per il biennio 2018-2019 l'incremento salariale sarà del 2,9 per cento, diviso in due tranche: la prima dell'1,7 per cento dal 1° luglio 2018, la seconda dell'1,2 dal 1° aprile 2019. “Dopo una sospensione del confronto avvenuta a fine maggio, finalmente si è riusciti a trovare un accordo che soddisfa le parti e tutela i lavoratori sia dal punto di vista salariale che dei diritti”, dichiara Ivana Galli, segretaria generale della Flai Cgil: “Questo importante risultato è stato possibile grazie anche all'ampia mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici in tutto il Paese, che in queste settimane hanno fatto sentire le proprie ragioni con assemblee e presidi in tutti i territori”.
In materia di appalti, spiega Ivana Galli, sono stati introdotti "elementi di legalità e trasparenza per le aziende anche in forma cooperativa senza terra, così come per le aziende appaltatrici che hanno la propria sede legale in un diverso Stato membro dell’Unione Europea". Avanzamenti anche in materia di formazione e sicurezza sul luogo di lavoro. "Altri punti qualificanti e assolutamente innovativi - prosegue la segretaria generale Flai - sono rappresentati da significative misure in materia di welfare, erogate dall’ente bilaterale nazionale, quali indennità per gli operai a tempo indeterminato licenziati nell’ultimo quadrimestre dell’anno; aumento dei permessi e dei congedi parentali; sostegno con integrazione economica ai congedi parentali facoltativi (maternità/paternità); assegno di solidarietà per chi è affetto da patologie oncologiche. Nel sostegno alle donne vittime di violenza è stata prevista l’integrazione di due mensilità alle tre previste per legge”.
Ivana Galli rimarca di "aver rinnovato un contratto importante, che segna un prima e un dopo. In una fase in cui l’attacco al lavoro e ai diritti dei lavoratori sono sempre più forti, questo rinnovo significa maggiori tutele, significa rivendicare diritti e giusto salario anche per quei lavoratori che rischiano di iniziare le stagioni di raccolta sotto il giogo dei caporali. Contestualmente al contratto è stato sottoscritto anche l’Accordo sulla rappresentanza, che sarà parte integrante del contratto, così come la realizzazione delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo, come previsto dalla Legge 199”.
In una nota ufficiale Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil affermano che l'accordo "rappresenta il compimento di un percorso avviato da diversi mesi, durante il quale avevamo avanzato nella piattaforma unitaria proposte responsabili e aggiornate al contesto economico del comparto agricolo". I segretari generali Galli, Rota e Mantegazza si dicono "soddisfatti perché abbiamo trovato un punto di equilibrio nell'accordo sull'orario di lavoro, evitando lo smantellamento delle regole attuali". I sindacati evidenziano che tra i punti qualificanti del rinnovo "ci sono senz'altro la maggiore attenzione alle procedure di appalto, il rafforzamento della bilateralità per ampliare i dispositivi di welfare e formazione, e l'aumento salariale, superiore al tasso di inflazione attesa Ipca pari al 2,3 per cento, che è stato pattuito sul +2,9, spalmato su due fasi". Infine, rimarcano che "sono state accolte le richieste su maternità, congedi parentali, malattie gravi, come nei casi di terapia oncologica. Fondamentali, infine, i riferimenti al bisogno di contrastare il caporalato".