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Tra i saggi Ediesse arriva un libro che dovremmo tenere sul cassetto da qui al prossimo futuro, per verificare se il nostro presente si stia muovendo verso la direzione giusta, in termini di ambiente e lavoro. Il titolo è Lavorare tutti?, e al punto interrogativo segue una definizione già di per sé programmatica: “Crisi, diseguaglianze e lo Stato come datore di lavoro di ultima istanza” (pp.164, € 15).
Il volume è scritto da Martino Mazzonis, giornalista e ricercatore che si occupa in particolare di questioni economiche e sociali targate Usa, come certificano altre sue pubblicazioni, tra le quali ricordiamo soltanto Come cambia l’America. Politica e società al tempo di Obama (insieme a Mattia Diletti e Mattia Toaldo), che già dieci anni fa illustrava il tentativo di risposta da parte dell’allora presidente americano alla crisi dei subprime iniziata nel 2007.
Oggi, a oltre un decennio di distanza, i protagonisti sono cambiati, le politiche economiche di Trump impongono metodi reazionari e divisivi, che aumentano le diseguaglianze all’interno di una vasta fetta della popolazione americana, mentre figure quali l’esperto Bernie Sanders e l’outsider Alexandria Ocasio-Cortez sembrano riuscire a imporre le proprie idee all’agenda democratica nel nome del Green New Deal e del Job Guarantee, in attesa del Big Tuesday del prossimo 4 marzo, che dovrebbe farci intendere meglio chi sarà a sfidare lo stesso Donald Trump alle prossime elezioni politiche.
Oltre alla ricostruzione delle proposte americane di lavoro garantito in tema di emergenza ambientale, il valore aggiunto di questo libro viene rappresentato dall’analisi rivolta a capire se un tale modello di sviluppo economico possa essere declinato anche in Italia. Le pagine di Mazzonis hanno infatti l’intenzione di aprire la discussione nel nostro Paese, obiettivo per ora raggiunto soprattutto in ambito sindacale, come mostra la puntuale presentazione al volume di Gianna Fracassi, vicesegretario generale della Cgil, intervenuta anche all’incontro di presentazione svoltosi nella sala Santi della sede di via del Corso.
Un incontro che ha visto partecipare tra gli altri lo stesso segretario generale Maurizio Landini, e in conclusione il ministro dell’Economia Roberto Gualteri, oltre a economisti ed esperti di settore: segno che i temi affrontati sono al centro di una riflessione ampia e approfondita, e di come l’esigenza di un cambiamento concreto nel mondo del lavoro, in termini di diritti, tutele e qualità della vita (dunque incluso un intervento sul clima finalmente incisivo) sia divenuta una priorità sociale, quindi politica, non più ulteriormente rinviabile.
Landini si è ancora una volta soffermato sulla fondamentale volontà di voler intervenire su un nuovo modello di sviluppo, che implica un nuovo modello di partecipazione dei lavoratori. Da qui il desiderio della Cgil di aprirsi verso quelle componenti del mondo della cultura, dell’economia e della società già impegnate in tali processi di trasformazione, senza la presunzione di voler convincere nessuno, ma per confrontarsi e costruire consenso tra i lavoratori e i cittadini attraverso azioni pratiche, elaborando soluzioni che coinvolgano le intelligenze delle persone, ragionando su tre grandi temi: tecnologia, ambiente, diseguaglianza.
In questo senso, gli spunti offerti da questo libro sono numerosi e dettagliati; dar loro seguito non è certo operazione semplice, ma sembra essere l’unica via rimasta a tutti noi per costruire un futuro migliore, per costruire un futuro. Lavorare tutti, verso un obiettivo comune.