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“Confermiamo la nostra netta contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio. L’invito per la giornata festiva del 15 agosto ai lavoratori del commercio e agli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali è quello di astenersi”. Così i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell’Emilia Romagna.
“La disponibilità al lavoro festivo – ricordano le tre sigle – è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori. Recenti sentenze confermano questa nostra impostazione, secondo la quale il datore non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l'eventuale sanzione disciplinare a punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo”.
Tutto nasce nel 2011 con il decreto Salva Italia, che ha eliminato ogni vincolo in materia di orari commerciali. “È necessario che la discussione in Parlamento per una nuova regolamentazione delle aperture commerciali si riattivi”, proseguono i sindacati. “Le nuove regole, ancora ferme in Parlamento nella X° Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, se da una parte potranno permettere agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente non risolveranno il problema”.
“Le liberalizzazioni – conclude la nota – sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, non creano nuova occupazione, producono dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari ben poco concilianti con le necessità di riposo”.