I lavoratori e le lavoratrici nell’assemblea del 15 settembre hanno dato mandato alle segreterie di Fai, Flai e Ula di avviare un confronto con la direzione Lavazza per assicurare un futuro ai dipendenti della sede milanese e di dichiarare fin d’ora lo stato di agitazione e un pacchetto di 16 ore di sciopero da utilizzare a sostegno della vertenza. La motivazione sta nella comunicazione, da parte dell'azienda, fannno sapere i sindacati, della conclusione del contratto d'afftto della sua struttura di Baranzate di Bollate con una società di servizi collegata a Expo 2015. Pertanto, i lavoratori e le lavoratrici della sede milanese di Lavazza e del centro di assistenza tecnico verranno "temporaneamente" parcheggiati al centro direzionale di Via Caldera (Milano) e a Buccinasco.
"È l’ennesima tegola – si legge in un comunicato – che colpisce i lavoratori della società Ercom di Segrate, proprietaria del marchio Eraclea ,da quando nel 2011 vennero acquisiti da Lavazza. Infatti, nel 2011 Lavazza chiuse la produzione, terziarizzò la logistica e trasferì la sede direzionale da Segrate a Bollate.
Nonostante le rassicurazioni e gli impegni presi, alla fine del 2012 Ercom venne incorporata in Lavazza con il conseguente trasferimento su Torino di una serie di funzioni che comportarono ulteriori licenziamenti. Lavazza nell’accordo del 5 novembre del 2012 però confermò la volontà di sviluppare una serie di attività su Milano legate al marchio Eraclea".
Nel settembre 2014, continuano i sindacati, "ecco che Expo fornisce l’opportunità a Lavazza per l’ennesimo trasferimento e riteniamo per accelerare il disimpegno su Milano, con ulteriori esuberi". Fai, Flai e-Ula e la Rsu "ritengono che la direzione Lavazza debba rivedere la sua strategia impegnandosi a sviluppare su Milano attività e occupazione sfruttando l’evento di Expo e la città di Milano come opportunità produttiva e commerciale e non solo come affare immobiliare".
Lavazza, sindacati: no ai licenziamenti
17 settembre 2014 • 00:00