Milano accende le sue luci sul diritto al lavoro. Partirà da Porta Venezia, il 14 mattina alle 9, il corteo dei metalmeccanici, per arrivare in Piazza Duomo dove parleranno Susanna Camusso e Maurizio Landini. Sfilare a Milano, in questo momento, è particolarmente significativo. Da sempre considerato la capitale economica d'Italia, il capoluogo lombardo sta diventando un simbolo della crisi che attanaglia il Paese.

La speranza appesa ad Expo per i lavoratori sa un po’ di illusione. E' un autunno caldo che rischia di diventare bollente se il governo, avvertono Camusso e Landini, non deciderà di varare provvedimenti per una seria politica industriale.

Da Milano, più di una volta, i lavoratori hanno dato coraggio al Paese. E' nata qui, in una stanza del castello sforzesco, nel 1891, la prima Camera del lavoro. Ora la città sta cambiando volto. Un'indagine che Comune e Camera di commercio hanno commissionato all'istituto Ipsos fotografa una realtà allarmante, non soltanto per gli immigrati, ma anche per i milanesi doc. Il 34% delle famiglie soffre per un considerevole calo del reddito; 8 nuclei su 10 sarebbero in difficoltà nel sostenere una spesa imprevista di 10 mila euro; il 56% non risparmia più; il 74% va a caccia di sconti; tutti tagliano le spese non necessarie (51% abbigliamento, 43% vacanze, 37% arredamento, 36% cultura).

E' questa la situazione che farà da cornice al corteo dei metalmeccanici. In un momento in cui perfino il diritto alla casa sembra un miraggio (8mila alloggi popolari sfitti, la guerra tra poveri per le occupazioni abusive, l'assalto alla sede Corvetto del Pd durante un'assemblea di inquilini), Milano chiama a raccolta chi non è stanco di lottare per ridurre la precarietà, per estendere le tutele, per migliorare la qualità del lavoro.

E' autunno. Le giornate si accorciano, ma gli esperti assicurano che il 14 non pioverà. Sui Navigli c'è già una luce dorata. La pianta dei diritti proverà a mettere radici prima dell'inverno.