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“La legge di bilancio 2018 ha segnato una piccola inversione di tendenza per il sistema dei Caf. Se tutto verrà confermato, l’anno che ora si apre potrà essere per noi un poco più tranquillo”. A dirlo è Mauro Soldini, coordinatore della consulta nazionale dei Caf e presidente del Consorzio nazionale Caaf Cgil, intervenendo alla trasmissione “Elleservizi” di RadioArticolo1. “In questi ultimi anni abbiamo avuto leggi di stabilità che hanno inciso sempre negativamente sui compensi dedicati ai Caf, sia nell'ambito delle dichiarazione dei redditi sia in quello dell'Isee e delle altre attività svolte dai Centri in convenzione con l'Inps” continua Soldini: “Quest'anno registriamo una piccola ma importante inversione di tendenza, che, se ci saranno le condizioni anche da parte dell'Inps, potrebbe portare a un 2018 più tranquillo, soprattutto più programmabile per quanto riguarda la convenzione Isee”.
Entrando nel merito dei cambiamenti contenuti nella legge di bilancio, il coordinatore della consulta nazionale dei Caf rileva l’emanazione di “un provvedimento che ha incrementato di 20 milioni di euro la posta stanziabile dall'Inps per quel che riguarda le attività dell'Isee”. La misura stabilisce che questo incremento sia dedicato alla convenzione con i Caf, anche in virtù della probabile crescita delle domande delle Dsu (Dichiarazione sostitutiva unica) proprio in virtù dell'introduzione del Reddito di inclusione, attivo dal primo gennaio. “I prossimi giorni – aggiunge Soldini – ci diranno se lo sforzo importante profuso dai Caf e dalla Consulta nazionale per arrivare a un simile risultato avrà successo, permettendoci così una gestione economica meno complessa di quella vissuta nel 2016 e nel 2017”.
La legge di bilancio 2018, al di là del complesso sistema di deduzioni e detrazioni che i Centri di assistenza fiscale stanno approfondendo proprio in questi giorni, contiene un’importante novità: quest'anno il termine ultimo per poter presentare ai Caf la dichiarazione dei redditi sarà il 23 luglio. “Nel 2017 – argomenta Soldini – la situazione era poco chiara: chi voleva utilizzare il sistema online aveva tempo fino al 23 luglio, mentre chi si recava ai Caf, che peraltro assistono oltre l'85 per cento dei contribuenti, doveva consegnare tutta la documentazione entro il 7 luglio”. Questa “sfasamento” creava non pochi problemi ai Centri di assistenza fiscale. “La nostra esperienza ci dice che in giugno c’è un picco di presentazioni, con i nostri uffici che lavorano con forte intensità. È evidente che poter godere anche della disponibilità di buona parte del mese di luglio, sapendo peraltro che si sta ancora più o meno dentro alle condizioni date per avere poi i rimborsi in busta paga, ci permette una programmazione maggiore”.
Le prospettive per il 2018, dunque, sembrano essere più rosee. “Il risultato ottenuto sulla legge di bilancio di quest'anno è sicuramente buono, ed è un risultato che ha visto spendersi in maniera intensa la Consulta dei Caf, e dentro questo il Consorzio nazionale dei Caaf Cgil” conclude Soldini: “Dispiace però che ci si trovi ogni anno in questa sorta di lotteria di perdite o guadagni. Purtroppo manca alla ‘politica’, al Parlamento, in parte anche alla pubblica amministrazione, un'idea consolidata dell’importanza dei Caf, che sono ormai da tempo un pezzo fondamentale di connessione tra cittadini e pubblica amministrazione, quindi un valore che andrebbe preservato e non rimesso in gioco periodicamente”.