“Si favorisce la mafia anche quando i diritti diventano favori, quando si amministra secondo una logica clientelare, quando i genitori non svolgono il loro compito educativo e ancora con la corruzione, il lavoro nero, l'evasione fiscale, l'assenteismo”. Così il vescovo di Lamezia Terme, Luigi Cantafora – racconta l’Avvenire –, ha declinato la lotta al malaffare nella quotidianità di ciascuno ieri sera, nel suo intervento dopo la fiaccolata che ha chiuso la manifestazione "Il giorno che non c'è", organizzata da numerose associazioni laiche e religiose, dalla Cgil, da movimenti e semplici cittadini. Obiettivo alzare democraticamente la voce dopo la pistolettata che domenica ha colpito una finestra dello stabile confiscato ai Torcasio e divenuto sede del centro mirlori "Pensieri e parole" per diversamente abili gestito dalla comunità "Progetto Sud" di don Giacomo Panizza. Pochi giorni prima un raid vandalico aveva devastato la scuola media "Don Saverio Gatti" da dove ieri pomeriggio il corteo ha preso avvio.
Lamezia, una marcia contro tutte le mafie
1 marzo 2012 • 00:00