Continua la raccolta firme della Cgil per la proposta di legge di iniziativa popolare “Carta dei diritti universali del lavoro – Nuovo Statuto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori” e i tre quesiti referendari. La campagna di raccolta è partita sabato scorso e si concluderà venerdì 8 luglio per i quesiti referendari, mentre si fermerà sabato 8 ottobre per la Carta dei diritti universali.

 

 

Questa settimana, tra le tante iniziative ci sono da segnalare oggi lunedì 11 aprile, alle 9.30, presso la Casa della resistenza a Fondotoce di Verbania, un dibattito pubblico, organizzato dalla Cgil di Novara a cui partecipa Susanna Camusso, che poi sarà a Milano, al Palazzo di Giustizia alle ore 16. Martedì a Cinquefrondi (Reggio Calabria), in piazza Castello parteciperà il segretario confederale della Cgil, Franco Martini, mentre venerdì 15 si parla agli studenti ci sarà l'incontro con i liceali dello scientifico Gullace di Roma, a cui partecipa il segretario confederale, Serena Sorrentino, e con gli universitari di Firenze, al Polo universitario di Novoli, con Camusso.

Dopo più di quarantamila assemblee e oltre due milioni di lavoratori consultaci, questa sarà “una rivoluzione per la Cgil” ha detto Susanna Camusso in un'intervista a Repubblica nella quale, tra l'altro, ha attaccato il governo sul Def, sulle pensioni e sulla contrattazione. In particolare nel Documento di economia e finanza, “l'unico messaggio che passa è quello di ottenere una maggiore flessibilità, dimostrando in cambio di essere i più bravi a fare quello che vuole Bruxelles. Con questo schema non si determinano le condizioni per quella crescita, in particolare degli investimenti e dell'occupazione, di cui il Paese ha bisogno. Senza cambiare il terreno di gioco si confermano le politiche di austerity”.

“II dato più rilevante – aggiunge l'esponente della Cgil – è che sulle pensioni siamo di nuovo ai tanti annunci traditi dai comportamenti. Non c'è accenno alla flessibilità in uscita e si ribadisce che la proposta degli 80 euro alle pensioni minime serviva a distrarre l'attenzione sulle difficoltà del governo. Noi manterremo la mobilitazione perché il tema delle pensioni torni centrale. La proposta sugli 80 euro alle pensioni minime serviva solo a distrarre dai problemi dell'esecutivo si cambi la legge”.

LEGGI ANCHE:
LA CARTA SPIEGATA: Articolo 1
«La sfida della Cgil per i diritti»
 | Lo spot 
MEMORIA Alle radici del primo Statuto

Lo speciale di Rassegna (foto, video, articoli)