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Totale estromissione delle studentesse e degli studenti dalla definizione dei livelli essenziali di prestazioni in materia di diritto allo studio universitario. E' quanto denuncia Link - Coordinamento Universitario, seconod il quale "sull'asse Ministero dell'Università e Conferenza Stato - Regioni in questi giorni si sta consumando un fatto politico grave", anche perché si tratta di una modifica rivendicata da anni dagli studenti, durante decine di mobilitazioni.
Il prossimo 11 giugno, dunque,il presidente della IX Commissione della Conferenza Stato - Regioni, Emmanuele Bobbio, assessore al diritto allo studio della Regione Toscana, porterà in discussione uno schema di decreto ministeriale sui Livelli essenziali delle prestazioni, riprendendo un testo presentato dall'ex Ministro Francesco Profumo e poi bocciato dal studenti e Regioni. Il tutto, però,senza coinvolgere le rappresentanze studentesche nazionali, com'era stato deciso in una precedente riunione svoltasi al Miur il 28 maggio scorso.
"Se il metodo che è stato utilizzato appare oltremodo inaccettabile – dichiara Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link - Coordinamento Universitario – il merito delle proposte è ancora peggiore. Nonostante la grande mobilitazione messa in campo tra gennaio e febbraio del 2013, la Ministra Giannini, ripropone una ricetta che rischia di far scomparire il Diritto allo Studio nel nostro paese e che ha come unico obiettivo, mediante l'inasprimento sostanziale dei criteri di merito, la riduzione del numero di studenti idonei alle borsa di studio e quindi la fittizia eliminazione della figura dell'idoneo-non beneficiario".
Il prezzo più caro in questo contesto, secondo gli studenti, sarà pagato dal sistema universitario del Sud Italia, giacché i parametri utilizzati sono tarati esclusivamente sui livelli raggiunti nelle università settentrionali. All'interno del decreto si palesano poi "vecchie problematiche rimaste purtroppo inalterate": il limite per l'ottenimento della borsa di 25 e 32 anni, rispettivamente per gli iscritti al primo e per gli anni successivi al primo, la possibile diminuzione sostanziale degli importi della borsa derivante dalle detrazioni su pasti e alloggi e in ultimo la concreta possibilità da parte delle Regioni di derogare al ribasso la soglia Isee nazionale prevista nel decreto.
"Questo modus operandi attuato dal Miur e dal Presidente della IX Commissione risulta totalmente antidemocratico – conclude Alberto Campailla – e fa trasparire tutto il disinteresse del Governo Renzi per il confronto con le parti sociali, nel caso specifico le studentesse e gli studenti". Link chiede quindi uno stop all'iter serrato e l'apertura immediata di un tavolo di confronto nazionale con le rappresentanze studentesche nel quale venga conferita la possibilità di apportare modifiche e formulare proposte alternative. "Se le nostre richieste saranno disattese siamo pronti a lanciare una mobilitazione generale che coinvolga atenei e studentati in tutto il Paese."