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Si è aperta la trattativa unitaria per il contratto nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici nella quale il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha presentato con riserva la piattaforma varata dall'Assemblea nazionale lo scorso 23 e 24 ottobre, in attesa dell’esito vincolante del referendum che si sta svolgendo in tutte le aziende; Fim e Uilm hanno presentato la loro piattaforma. Abbiamo confermato la necessità, per uscire dalla logica dagli accordi separati, di partire dalla certificazione della rappresentanza e dalla pratica del voto referendario delle lavoratrici e dei lavoratori per la validazione degli accordi, come del resto previsto dall’accordo interconfederale del 10 gennaio 2014.
Contemporaneamente, abbiamo riaffermato i contenuti della nostra piattaforma, a partire dalla proposta innovativa di contrattazione annua del salario – che per il 2016 prevede un aumento del 3% degli attuali minimi salariali – che assegna in ogni caso al contratto nazionale la tutela e l’aumento del potere d’acquisto delle retribuzioni, dall’allargamento delle tutele e delle garanzie a tutte le forme di lavoro, che prevede norme di rinvio per qualificare ed estendere la contrattazione aziendale e conferma i due livelli contrattuali – nazionale e aziendale – tra loro distinti e integrativi.
Federmeccanica, attraverso la presentazione di un documento che rappresenta il loro punto di vista sulla situazione delle imprese e sul significato delle loro proposte ha tra l’altro dichiarato di aver erogato con il ccnl in scadenza al 31 dicembre 2015 aumenti nella misura del 6% contro un’inflazione reale registrata del 2,2% e, pertanto, non vede margini di incremento salariale tradizionale per il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro in discussione. Federmeccanica ha sostenuto che il salario può essere erogato solo a livello aziendale, a fronte di risultati di produttività e redditività e pertanto i minimi salariali del contratto assumono un semplice ruolo di garanzia minima. Nel ribadire i contenuti della nostra piattaforma abbiamo anche evidenziato che nella nostra categoria oltre il 70% delle imprese non è coinvolta dalla contrattazione aziendale e che proprio per questo è necessario mantenere un ruolo del contratto nazionale di lavoro quale strumento di autorità salariale generale.
La trattativa è stata aggiornata a venerdì 4 dicembre 2015. L’avvio del negoziato su un tavolo unitario, fatto positivo in sé, ha tuttavia confermato tutte le difficoltà esistenti per la realizzazione di un positivo accordo unitario, che abbia il consenso delle lavoratrici e dei lavoratori interessati e che riaffermi il ruolo della contrattazione collettiva. Per queste ragioni la Fiom invita tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a votare e ad approvare la piattaforma predisposta e a partecipare al referendum che si concluderà il 14 novembre 2015. Inoltre, la Fiom Cgil chiama tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori a scendere in piazza sabato 21 novembre, a Roma, alla manifestazione che assume ancora più importanza e un significato maggiore. L’obiettivo della manifestazione è sostenere la piattaforma per la riconquista di un vero contratto collettivo nazionale di lavoro e per contrastare e cambiare la legge di stabilità predisposta dal governo.