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Circa tre milioni di lavoratori pubblici sono chiamati al voto questa settimana, dal 17 al 19 aprile, per eleggere le rappresentanze sindacali unitarie. Si tratta della più grande tornata elettorale che riguarda il mondo del lavoro e che si rinnova a distanza di tre anni dalle passate votazioni. I settori coinvolti da questo appuntamento, dopo il processo di accorpamento, sono quelli del comparto delle Funzioni Centrali, degli Enti Locali, della Sanità pubblica e del mondo della Conoscenza.
Chi vota
Può votare il personale a tempo indeterminato e determinato in servizio nell’amministrazione alla data di inizio delle votazioni; assunto nel periodo compreso tra l’inizio delle procedure elettorali (13 febbraio 2018) e la data di votazione. Non può votare il personale con rapporto di lavoro interinale, CFL; non contrattualizzato o assimilato; con qualifica dirigenziale; con contratto di lavoro diverso da quelli stipulati dall’Aran; con contratto di consulenza o comunque “atipico”.
Come si vota
Gli orari di apertura dei seggi e la loro dislocazione sono stabiliti dalla Commissione elettorale e comunicati agli elettori tramite avviso all’albo elettorale. La scelta deve favorire la più ampia partecipazione al voto. Il voto è segreto e personale. Si esprime sulle schede predisposte dalla Commissione elettorale e firmate dai componenti del seggio tracciando una croce sul simbolo della lista dell’organizzazione sindacale prescelta. Nelle sedi di elezione fino a 200 dipendenti si può esprimere la preferenza per un solo candidato della lista prescelta. Oltre 200 dipendenti è consentito esprimere la preferenza a favore di due candidati della medesima lista. È possibile anche esprimere solo il voto per la lista. Non si possono votare più liste o candidati di liste diverse da quella scelta.
Quorum validità
Il quorum per la validità delle elezioni dipende dal numero di votanti. Il quorum è raggiunto quando votano la metà più uno degli aventi diritto. Si procede allo scrutinio, soltanto se sia stato raggiunto il quorum.
Quorum ripartizione
Il quorum per l’attribuzione dei seggi si calcola in base al numero dei dipendenti elettori, che hanno espresso il voto, e ai seggi da attribuire: si divide il numero di votanti per il numero di seggi.
Attribuzione seggi
Ripartiti i seggi, gli stessi vanno attribuiti in base ai voti di preferenza dei candidati delle liste che hanno ottenuto i seggi medesimi. A parità di preferenza dei candidati vale l’ordine interno della lista. In caso di parità di voti riportati da liste diverse o di parità di resti tra le stesse, i seggi vanno attribuiti alla lista che ha ottenuto complessivamente il maggiore numero di preferenze. In caso di parità di voti alla lista e di preferenze ai candidati, il seggio si potrebbe attribuire alla lista il cui candidato sia più anziano anagraficamente e, nel caso in cui anche l’età coincida perfettamente, secondo l’ordine dei candidati all’interno della lista. Non è possibile assegnare al candidato di un’altra lista, il seggio che non sia stato possibile attribuire per mancanza di candidati.