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Entro il prossimo 30 settembre il ministero dell'Ambiente dovrà dare le prescrizioni riguardo la nuova Aia (Autorizzazione integrata ambientale) presentata da Am Investco, il gruppo cui è stata aggiudicata l'Ilva. La Fiom chiede "che siano accolte le osservazioni giunte nei giorni scorsi non solo dalla nostra organizzazione ma anche da Arpa Puglia, Legambiente e Comune di Taranto. Osservazioni che contraddicono le dichiarazioni del ministro De Vincenti, che prima di sentire il parere del ministero dell'Ambiente ha valutato il piano come uno dei migliori al mondo. Più caute le dichiarazioni del presidente del Consiglio Gentiloni, secondo il quale l'ambientalizzazione 'è una sfida'". Lo ha detto questa mattina a Taranto Rosario Rappa, della segreteria nazionale Fiom, durante una conferenza stampa. "Il piano ambientale - aggiunge Rappa - è direttamente connesso al piano industriale. Senza un processo innovativo sul piano ambientale non ci sarà innovazione nella produzione industriale. E dal piano della cordata Am Investco, che ci è stato mostrato in sede ministeriale, il tema dell'innovazione, cioè innovare per inquinare meno, scompare".
A fine luglio scorso, la Fiom ha inviato una lettera formale al governo, ai commissari Ilva e ad ArcelorMittal, chiedendo che prima dell'incontro che si terrà il prossimo 15 settembre sia avviata la procedura di cessione del ramo di attività, dato che il passaggio di lavoratori in amministrazione straordinaria ad altro soggetto è regolata dal codice civile. Spiega Rappa: "L'azienda che rileva gli impianti deve dire cosa prende, cosa vuole fare, di quale forza lavoro ha bisogno e quali sono le condizioni economiche. Ad oggi questa procedura non è stata attivata. Auspichiamo che ciò succeda nelle prossime ore, per evitare che l'incontro del 15 sia inutile e inconcludente".
Infine, per la Fiom, "come più volte ribadito, l'aspetto ambientale è vincolante per giungere ad un accordo sindacale, così come il mantenimento dei livelli occupazionali attuali dei lavoratori diretti e dell'indotto. Il 31 dicembre prossimo, tempo entro cui raggiungere l'accordo, non è lontano. Viste le distanze tra le parti è necessario attivare un confronto serrato che porti a chiarire le posizioni e individuare le soluzioni. Non saremo disponibili a incontri inconcludenti che rischiano di ridurre al 31 dicembre la soluzione del confronto. Se ciò dovesse accadere, come Fiom valuteremo iniziative da mettere in campo", ha concluso il dirigente sindacale.