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Due giorni di “sindacato da strada” nelle campagne di Corleone, uno dei luoghi dello sfruttamento bracciantile in provincia di Palermo, per informare i lavoratori agricoli dei loro diritti contrattuali. La Flai Cgil Palermo mercoledì 29 e giovedì 30 girerà in lungo e in largo per le campagne, le aziende e nei luoghi di reclutamento dei braccianti del Corleonese con il progetto #ancoraincampo, di cui è capofila la Flai nazionale, di contrasto al lavoro irregolare in agricoltura. È quanto si apprende da una nota.
Nel particolare mercoledì, alle 6 del mattino, tappa al centro d'accoglienza migranti di Corleone, in contrada Belvedere. Nella prima delle due giornate, la campagna informativa #ancoraincampo della Flai Cgil Palermo, in collaborazione con la Camera del lavoro di Corleone, sarà rivolta ai cittadini stranieri che vengono reclutati alla giornata nei lavori di raccolta e di allevamento nelle campagne della zona. Saranno intercettati nel momento dell'avvio ai campi. E, con il camper che sosterà nell'area, la Flai Cgil distribuirà ai lavoratori migranti i volantini in più lingue: qui saranno indicate le cifre delle giuste paghe per chi lavora 51 giornate l'anno o 151 e dei diritti che scattano, le prestazioni riservate dal fondo Fisa, le integrazioni della cassa Cila-Ebat, per assegni e rimborsi, i contenuti della legge 199 contro il caporalato.
“Sono tantissimi i migranti che fanno i braccianti. Intendiamo partire da loro per diffondere tutte le informazioni utili su salario, previdenza agricola, congedi e ferie e far conoscere le norme e gli strumenti che ormai esistono per difendersi dal lavoro nero e dallo sfruttamento selvaggio in agricoltura – dichiara il segretario generale della Flai Cgil Palermo, Dario Fazzese –. Nel settore agricolo c'è la tendenza diffusa a non applicare un regolare contratto. Spiegheremo che esiste un salario giusto, che non è il salario di piazza, i 40 euro ottenuti nelle campagne palermitane lavorando dall'alba al tramonto. Ma un salario inquadrato nel contratto agricolo, dal quale discendono il diritto alla disoccupazione e a tutele e prestazioni economiche e integrative che il lavoratore deve richiedere al datore di lavoro”.
Il secondo giorno, giovedì 30, all'alba la Flai farà un giro per le vie del paese cercando di intercettare i braccianti nei punti frequentati a quell'ora, come i bar e i panifici. Quindi partirà il giro per le campagne e nelle aziende dove si raccolgono pomodori, meloni, uva. “Andremo anche nelle aziende confiscate alla mafia, per verificare e certificare in che modo avviene il rispetto del contratto di lavoro”, aggiunge Fazzese.
“Quest'iniziativa – dichiara Cosimo Lo Sciuto, segretario della Camera del lavoro di Corleone – servirà per prendere contezza dell'entità del fenomeno. Lo sfruttamento dei braccianti è un fenomeno da noi molto esteso, che si aggrava fortemente nel caso dei migranti, con un abbassamento impressionante dei salari, delle tutele e dei diritti. Si pensa comunemente che sia stato risolto anni addietro. La condizione attuale dei braccianti è invece ancora allarmante, il lavoro nero è ancora la norma”.
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Tag: caporalato