PHOTO
Monti se la prende con la concertazione. I temi utilizzati sono, alla fine, sempre gli stessi: questa pratica allontanerebbe il momento della decisione, diluendola in mediazioni infinite e senza sbocco. Ma è proprio così? Rassegna Sindacale ha dedicato al tema il suo approfondimento settimanale – “La verità della concertazione” –, contenuto nel numero 27 in uscita mercoledì 25 luglio, chiamando a riflettere i più importanti studiosi della materia.
Nel suo pezzo di apertura, Mimmo Carrieri, spiega come “i grandi interessi organizzati sono qualitativamente, e non solo quantitativamente, diversi dalle piccole corporazioni che esercitano poteri di veto. Essi infatti non sono da considerare – come insegna l’esperienza europea del novecento – come una complicazione dal punto di vista dell’interesse generale. Piuttosto queste organizzazioni (sindacali e datoriali in primo luogo) sono quanto più vicino ci sia nelle nostre società avanzate all’elaborazione d’interessi condivisi. E se sono incentivate a muoversi come risorsa positiva, esse aiutano a configurare e a perseguire beni pubblici che vanno oltre il bacino degli interessi dei loro rappresentati”.
Lo studioso propone anche due necessari cambiamenti che vanno portati nella prassi concertativa per renderla più efficace: poiché è vero che in alcuni casi le procedure risultano rallentate e frammentate, occorre, secondo Carrieri, fissare “consensualmente vincoli temporali precisi e stringenti, che peraltro incontrano il nocciolo delle attese delle parti sociali”. Importante anche, per evitare “decisioni molto centralizzate e trasmesse dal vertice alla base senza verifiche democratiche”, attivare – cosa che peraltro in Italia accade spesso – “tecniche di democrazia partecipativa (consultazioni, referendum) tese proprio a ovviare a questo inconveniente”.
Oltre all’intervento di Carrieri, si può leggere su Rassegna Sindacale un articolo di Salvo Leonardi, che ripercorre in un contesto europeo l’ascesa e il declino – con la crisi – della concertazione, un’intervista all’insigne studioso Colin Crouch sul tema dei tempi lunghi necessari alle decisioni importanti e un colloquio con il segretario generale della Cgil toscana, Alessio Gramolati, che ci spiega come in questa regione la concertazione funzioni assai bene. Infine, un contributo del nostro editorialista Kush spiega che è giunto il tempo di un vero e proprio patto tra produttori.
L'approfondimento integrale, con servizi e analisi, è uscita sul numero 27 di Rassegna sindacale (luglio 2012). Per informazioni: vendite@rassegna.it