Oggi, giovedì 30 aprile, in occasione del trentatreesimo anniversario dell'uccisione di Pio La Torre, il segretario generale Susanna Camusso partecipa a Palermo all'iniziativa di Cgil e Centro Studi Pio La Torre per ricordare il sindacalista e parlamentare siciliano.

Per la confederazione di corso d'Italia, oggi più che mai occorre tenere a mente l'insegnamento di La Torre, assassinato dalla mafia a causa della sua battaglia per i diritti dei lavoratori e contro l'intreccio fra potere e criminalità organizzata. Partendo dal nesso tra l'incremento di quest'ultima e il drammatico fenomeno della disoccupazione, avanzò la proposta di legge per inserire nel Codice Penale il reato di associazione mafiosa, fino a quel momento impunito, e per la confisca dei beni riconducibili alle attività illecite dei condannati.

Uomo attento e lucido nelle analisi, ma anche capace di agire per mettere in pratica le idee alle quali credeva, ci ha insegnato che combattere l'illegalità economica significa prima di tutto aggredire i patrimoni della criminalità organizzata, restituirli alla collettività e porli alla base della costruzione di relazioni economiche sane e legali, che mettano il lavoro e la dignità delle persone al centro di un nuovo percorso civile e sociale.

Ad oltre trent'anni dal sacrificio di Pio La Torre siamo di fronte alle stesse problematiche di allora, con l'aggravante che riguardano ormai l'intero Paese. Nel tenere viva la sua memoria la Cgil continua la battaglia per la legalità e contro la criminalità organizzata: chiede con forza l'approvazione della legge di iniziativa popolare per favorire il riutilizzo a fini sociali dei beni e delle aziende confiscate, promossa con il comitato "Io riattivo il lavoro", e sostiene la petizione del Centro studi Pio La Torre per la costituzione della procura europea antimafia.

Di questi temi si discute oggi a Palermo. L'appuntamento è alle ore 9 in via Li Muli, dove interviene tra gli altri il ministro della Giustizia Andrea Orlando.