A quarantadue anni dall’approvazione dello Statuto dei lavoratori, il 19 maggio, a Roma (Centro Congressi Frentani, 9,30-14), assemblea pubblica promossa dall’area programmatica La Cgil che vogliamo. L’iniziativa, aperta dalla relazione di Nicola Nicolosi, e che prevede fra gli altri l’intervento di Pergiovanni Alleva, della Consulta giuridica Cgil, verrà chiusa da Gianni Rinaldini, coordinatore nazionale di La Cgil che vogliamo.
È appunto Rinaldini a spiegarne le ragioni. “Il bilancio del governo Monti è del tutto negativo – afferma il dirigente Cgil in una nota –. La riforma previdenziale penalizza lavoratrici e lavoratori, lascia senza risposte un numero consistente di persone senza lavoro e senza pensione, fa cassa sulle pensioni medio basse escludendole dal recupero dell’inflazione”. Insieme, la riforma del mercato del lavoro “sanziona la precarietà come unica modalità di lavoro per i giovani e per chi ha perso il lavoro, abbassa le tutele sancite dall’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, riduce gli ammortizzatori sociali”. Tutto questo mentre è in atto una “politica economica recessiva che strangola i redditi da lavoro dipendente e le pensioni, aumenta le disuguaglianze, pregiudica lo sviluppo sostenibile, mortifica il lavoro e i suoi diritti. Insomma, un recupero di competitività che, non potendo agire sulla svalutazione della moneta, svaluta redditi, lavoro e welfare”.
“Il 20 maggio del 1970 è stato approvato lo Statuto dei lavoratori – prosegue Rinaldini –: è davvero pesante registrare quanto in quarantadue anni siano progressivamente arretrate le condizioni di lavoro, la libertà e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“La Cgil nel suo direttivo nazionale si è impegnata alla realizzazione dello sciopero generale – conclude la nota –: i promotori dell’iniziativa sono fermi a questa decisione e ne rivendicano la realizzazione in tempi brevi, anche e soprattutto alla luce dei cambiamenti politici in atto nello scenario europeo”.
La Cgil che vogliamo, 19 maggio assemblea a Roma
Contro la politica recessiva del governo Monti e in difesa dell’articolo 18, dice Gianni Rinaldini, coordinatore dell’area programmatica, la Cgil realizzi in tempi brevi lo sciopero generale
18 maggio 2012 • 00:00