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Il referendum del 28 maggio su voucher e appalti non si terrà più. Lo stop è arrivato oggi (lunedì 24 aprile) dall’Ufficio centrale della Cassazione, che ha sospeso con effetto immediato le operazioni relative al voto. La decisione è giunta dopo la conversione in legge del decreto che ha abolito le norme al centro dei quesiti abrogativi presentati dalla Cgil, cui nello scorso gennaio la Corte costituzionale aveva dato il via libera. Il capo dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Viminale, si legge sul sito del ministero dell'Interno, ha quindi diramato una circolare ai prefetti, che dovranno darne comunicazione a sindaci, segretari comunali, ufficiali elettorali e presidenti delle Commissioni e sottocommissioni elettorali circondariali.
La conversione in legge del decreto era avvenuta il 19 aprile scorso in Senato con 140 sì, 49 no e 31 astenuti. “Da oggi abbiamo un Paese un po’ migliore di come l’avevamo prima” aveva commentato Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, subito dopo l’approvazione definitiva da parte del Senato. Il leader Cgil aveva poi parlato di un “risultato importante” e di una “giornata di festa”, perché “abbiamo raggiunto un nostro obiettivo, abbiamo mobilitato il paese con idee, proposte e partecipazione, e alla fine abbiamo avuto ragione”.