Nella sua consueta rubrica sul New York Times, tradotta e pubblicata oggi da Repubblica, il premio Nobel Paul Krugman analizza la situazione economica della Gran Bretagna dopo la cura Cameron, la cui situazione “è oggi decisamente peggiore rispetto alla Grande Depressione. Allora, solo quattro anni dopo l'inizio della Depressione, il Pil britannico era tornato ai suoi massimi livelli precedenti, mentre ora, a quattro anni dall'inizio della Grande Recessione, la Gran Bretagna è assai lontana dall' aver recuperato il terreno perduto”. Problema, del resto, sottolinea il premio Nobel, condiviso anche da Italia e Spagna.
“La cosa che più irrita di tutta questa tragedia – osserva Krugman – è che è del tutto superflua. Mezzo secolo fa qualsiasi economista – o, per quel che conta, qualsiasi studente di economia non ancora laureato che si fosse letto il libro di testo Economics di Paul Samuelson - avrebbe potuto assicurarvi che l'austerità in piena depressione è una pessima idea. Ma policy maker, grandi esperti e – mi duole dirlo – molti economisti hanno deciso in buona parte per ragioni prettamente politiche, di dimenticare ciò che erano soliti sapere. E milioni di lavoratori adesso pagano il conto della loro premeditata amnesia".
Krugman, l'austerità nella crisi è una pessima idea
1 febbraio 2012 • 00:00