La Fiom Cgil di Carpi (Modena) denuncia “la grave situazione di incertezza circa il futuro dei 40 lavoratori e le continue provocazioni della Kpm srl”, industria metalmeccanica che produce e commercializza apparecchiature oleodinamiche. Già da settembre 2008, causa un forte contrazione degli ordinativi, l'azienda ha richiesto un periodo di cassa integrazione guadagni ordinaria di 13 settimane per 25 lavoratori.

“Nel corso di queste settimane – afferma il sindacato – sono emersi non pochi problemi in ordine al mancato rispetto dell'accordo sottoscritto, in particolar modo per quanto riguarda la mancata rotazione fra i lavoratori in cassa integrazione, penalizzando così notevolmente i lavoratori coinvolti. Non da ultimo, durante i vari incontri tenutisi con la direzione aziendale, la proprietà ha evidenziato la “presunta” difficoltà nel procedere con il pagamento delle retribuzioni, tanto che a oggi i lavoratori non hanno alcuna certezza circa la retribuzione della 13esima mensilità”.

Oggi (15 dicembre), al giorno della ripresa produttiva dopo le 13 settimane di cigo, “nonostante la rassicurazione da parte della direzione aziendale che tutti i lavoratori avrebbero ripreso regolarmente la loro attività, 2 lavoratrici e 2 lavoratori sono stati licenziati in tronco e ‘invitati’ ad uscire dalla sede aziendale. Fatto gravissimo che pregiudica pesantemente il diritto alla cigo, ivi compresa la copertura contributiva, per tutti i lavoratori interessati, e che manifesta una volontà di negarsi al confronto con il sindacato per valutare tutte le possibili strade per scongiurare i licenziamenti”. La Fiom di Carpi, “assieme alle lavoratici ed ai lavoratori, si mobiliterà nelle prossime ore al fine avviare un confronto responsabile e costruttivo con l’azienda”.