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Mancano ormai poche ore all’incontro tra governo e sindacati sul Jobs Act. Un incontro molto atteso, che vede al centro della discussione il decreto attuativo sulle tipologie contrattuali, mentre è invece slittato il provvedimento sugli ammortizzatori sociali. Previsto per le 15.30 a Roma, presso la sede del ministero del Lavoro, all’incontro partecipano il titolare del dicastero Giuliano Poletti, la segretaria confederale Cgil Serena Sorrentino, il segretario confederale Cisl Gigi Petteni e il leader Uil Carmelo Barbagallo. Assente la segretaria generale Cgil Susanna Camusso, alle prese oggi con il Direttivo della confederazione, dove si annunciano importanti decisioni riguardo le prossime mobilitazioni proprio contro il Jobs Act.
La posizione Cgil sul Jobs Act è nota, e l’ha ripetuta ieri la segretaria Camusso, parlando a Modena nel corso di una iniziativa della locale Camera del lavoro sul tema degli appalti. “Abbiamo detto allora, e continuiamo a dirlo oggi, che si stanno facendo errori molto gravi per il futuro del lavoro nel nostro paese: quindi continueremo a contrastarli” ha detto la leader sindacale, precisando che sul versante dei diritti e del lavoro “se ti rassegni e non lotti hai già perso. Con le nostre lotte abbiamo rimesso in campo un soggetto: il lavoro. Un soggetto che è premessa per il cambiamento. La strada è lunga e complicata, ma il soggetto lavoro è tornato in campo, e ha scelto di non rassegnarsi”.
La strada del Jobs Act, comunque, è sempre più tortuosa. Da un lato emergono problemi nella maggioranza di governo, che nella giornata di ieri si è spaccata alla Camera, in Commissione Lavoro, sul parere relativo al contratto a tutele crescenti. Dall’altro, spunta un altro terreno di scontro con i sindacati: la definizione dell’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, che dovrebbe unire in un’unica struttura i servizi ispettivi del ministero del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail, la cui istituzione è prevista per il prossimo gennaio. Una decisione avversata dai sindacati, che denunciano il “blitz” del governo e chiedono “una riforma condivisa con i lavoratori”, minacciando una “reazione durissima in assenza di confronto”. Per Cgil, Cisl e Uil serve un “riordino serio, non l’ennesimo pasticcio fatto in fretta e male, che per altro destrutturerebbe irrimediabilmente il ministero del Lavoro e danneggerebbe il funzionamento dei servizi ispettivi di Inps e Inail”.