I decreti attuativi del Jobs Act “nella loro crudezza svelano a tutti la realtà: in Italia è più facile licenziare. In primo luogo i giovani, ma non solo. E’ più facile essere licenziati quando si viene presi di mira individualmente, ma sarà più facile licenziare anche nelle procedure collettive. Nelle aziende sopra i 15 come in quelle sotto i 15 dipendenti. Tutto peggiora per chi lavora”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Toscana, Alessio Gramolati, nel commento pubblicato sul sito web della Cgil regionale.
“Non siamo stupiti - prosegue - dalle scelte del governo, anche se sono andate oltre le nostre preoccupazioni. Piuttosto, a questo punto, speriamo lo siano tutti coloro che avevano creduto che ci saremmo trovati di fronte ad un Jobs Act all’Obama piuttosto che al Fire Act alla Renzi. Lo diciamo perché dovremo costruire nuove alleanze e nuove iniziative contro questo scempio, e per poter tornare a parlare davvero di investimenti e di buona occupazione”.
“Il Governo - conclude l’esponente della Cgil - ha cinicamente fatto due calcoli di cui uno certamente sbagliato: il primo è che la crisi avrebbe diviso e indebolito l’iniziativa dei lavoratori, il secondo che la propria arroganza ci avrebbe fermati. Ma non sarà la prepotenza a convincerci che si può togliere dignità al lavoro. L’augurio che facciamo a tutti è che il 2015 sia l’anno che riconquista il lavoro e la dignità che merita”.
Jobs Act: Gramolati (Cgil Toscana), costruire nuove alleanze
29 dicembre 2014 • 00:00