Il 13 Ottobre è il giorno della mobilitazione studentesca nazionale che si svolgerà in moltissime piazze del paese. Nella stessa giornata ricorre anche il Cittadinanza Day: in occasione della prima approvazione alla Camera della legge sullo Ius Soli, il 13 Ottobre di due anni fa, l’associazione Italiani Senza Cittadinanza ha proclamato una grande manifestazione a Montecitorio.

“Oltre a esprimere solidarietà tramite l’adesione alla piazza pomeridiana, abbiamo deciso di cogliere l’occasione per costruire ponti tra percorsi rivendicativi giusti e legittimi, lanciando delle azioni che metteremo in campo nelle piazze e un nostro appello, aperto alla sottoscrizione delle associazioni, che insista sull’urgenza dell’approvazione dello ius soli temperato e dello ius culturae, ma che sappia anche lanciare ulteriori nuove sfide al mondo della formazione. La scuola che vorremmo deve cogliere la sfida dell’integrazione per condizionare il cambiamento culturale del Paese”, dichiara Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi.

Prosegue Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell’Udu: “Anche il mondo universitario si è mobilitato e anche noi vogliamo continuare a fare la nostra parte. Crediamo che per la riforma della cittadinanza non si possa più aspettare. Per troppi anni abbiamo visto trattare come stranieri i nostri compagni di scuola e di università con cui siamo cresciuti. Questo significa un trattamento diverso in molti aspetti della vita universitaria e opportunità inferiori nel mondo del lavoro. Con questo appello vogliamo creare un fronte comune tra scuola e università, unendo la nostra voce a sostegno degli italiani senza cittadinanza”.

Concludono i due coordinatori: “L’appello ha già raccolto le adesioni della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), della Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC CGIL), dell’Associazione Ricreativa Culturale Italiana (Arci), dello stesso Movimento Italiani senza cittadinanza, del Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti (CIDI) e di Franco Lorenzoni, il primo firmatario dell’appello dei docenti per lo ius soli e promotore dell’iniziativa dello sciopero della fame, condivisa da oltre seimila insegnanti e oltre mille docenti universitari. Vogliamo portare avanti la nostra rivendicazione ed estendere la possibilità di sottoscrivere l’appello a tutte le associazioni che si sentano rappresentate, perché crediamo che il mondo della formazione debba essere capace di condizionare lo sviluppo della società verso forme di maggiore giustizia”.